Violenza sulle donne: perché proprio il 25 novembre?
Non una festa, non una ricorrenza romantica: il 25 novembre ci sbatte in faccia la realtà che ha nome violenza e, nel peggiore dei casi, femminicidio.
Ogni anno se ne parla, ogni anno si elencano nuovi nomi, le cifre, per quanto altalenanti, rimangono sempre motivo di preoccupazione e, diciamolo, anche di rabbia.
Il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne; il fatto stesso che si sia dovuta istituire una giornata dedicata la dice lunga sulla situazione che le donne di tutto il mondo sono costrette a vivere.
Se ne parla un po’ ovunque: dai media, ai talk show, ai social media. Chiunque dice la sua, a volte anche senza saperne di fatto nulla. Il 25 novembre non ha bisogno di titoli “acchiappa like” e mode mainstream, il 25 novembre serve per raccontare una storia, la storia che centinaia di migliaia di donne hanno subito e/o stanno subendo proprio nel momento stesso in cui scrivo.
Perché il 25 novembre? La storia delle sorelle Mirabal
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha decretato il 25 novembre Giornata contro la violenza sulle donne: il motivo? Il ricordo dell’anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal: Patria, Minerva e Maria Teresa, tre donne barbaramente torturate e uccise nel 1960 per essersi opposte e per avere combattuto contro il regime autoritario di Rafael Trujillo. La dittatura di Trujillo, durata quasi trent’anni in Repubblica Dominicana, è considerata una delle più dure di tutta l’America Latina. Basti pensare che dal 1930 al 1960 furono uccise più di 50 mila persone.
Le sorelle Mirabal, conosciute con il nome di battaglia de Las Mariposas (le farfalle), il 25 novembre 1960 decisero di fare visita ai loro mariti, Manolo Tavarez Justo e Leandro Guzman, detenuti in carcere. Patria, la sorella maggiore, le volle accompagnare, sebbene suo marito si trovasse in un carcere differente dal loro e sebbene la madre fosse seriamente preoccupata per lei e per il futuro dei suoi tre figli. L’intuizione della madre si rivelò, purtroppo, esatta: le tre sorelle (in realtà erano quattro, Dedè rimase illesa) caddero in un’imboscata organizzata da alcuni agenti del servizio segreto militare. Furono brutalmente torturate e, infine, uccise.
Per camuffare il tragico evento i militari fecero credere che si trattò di un incidente, tant’è che gettarono in un dirupo la macchina con all’interno i tre corpi. Nessuno credette a quella terribile messa in scena e da lì a poco la posizione di Trujillo cominciò a traballare. Nel 1961 il dittatore fu ucciso e la dittatura finì.
La nascita della giornata contro la violenza sulle donne
Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dichiarò il 25 novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con l’obiettivo di portare avanti la memoria delle sorelle Mirabal, le Farfalle coraggiose.
Dedè, l’unica sorella sopravvissuta, ha dedicato tutta la vita sia a fare da madre ai sei nipoti purtroppo rimasti orfani, sia a tenere alto il ricordo delle tre amate sorelle. Per farlo, infatti, decise di scrivere un libro dedicato alla loro vita e intitolato Vivas in su jardin. Le pagine del testo, dichiarò Dedè, sono da intendersi come “fiori del giardino della casa museo dove rimarranno vive per sempre le mie farfalle”, le Mariposas. Nel 2001 uscì anche un film dedicato: In The time of Butterflies, diretto da Mariano Barroso e con Salma Hayek protagonista.
Farfalle coraggiose, donne morte per la libertà: ricordatevi di loro il 25 novembre e possibilmente fatelo tutto l’anno.