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Paralimpiadi: cosa ci insegna il tetraloop di Giada Rossi nel ping pong

6 Settembre 2021
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Meraviglia!

Il tetraloop di Giada fa impallidire anche il trionfo del tris di medaglie nei cento metri femminili categoria T63 (atleti senza un arto). La cosa più bella dopo le Olimpiadi sono le Paralimpiadi, Quale migliore espressione dell’uomo del prossimo millennio se non le competizioni dei giochi del futuro.

L’homo technologicus

Se quello che siamo noi come essere umani oggi non è altro che l’ultima evoluzione del nostro genere, il conseguente homo technologicus che ne deriva potrà essere considerato effettivamente la sua massima espressione. Stiamo parlando dell’uomo ibrido già ampiamente celebrato dal cinema e della letterature.

A noi che siamo millennial viene in mente senza alcun ombra di dubbio un paio di mainstream che hanno fatto letteralmente scuola il secolo scorso. Terminator e ancor di più Robocop, perché se il primo non è altro che un umanoide arrivato dal futuro per fermare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, il secondo è un poliziotto a cui la cibernetica ha restituito un corpo. Anzi, una vera e propria armatura impermeabile, indistruttibile, in grado di renderlo un superuomo a servizio dell’uomo.

Il ping pong nelle Paralimpiadi

Un ibrido uomo-macchina che sicuramente fa invidia al miglior Elon Musk. È l’espressione fantascientifica dei progressi della medicina che già ci aveva stupito con Oscar Pistorius, lasciamo da parte questioni seppur annose e dolorose legali, capace di competere con i normodotati con protesi speciali. L’uomo ghepardo può attendere, a noi in questo caso interessano sinceramente altre cose: il pallonetto diabolico e il ping pong.

Giada Rossi, medaglia di bronzo a Tokyo

Chiamatelo tennistavolo se volete, ma Giada Rossi resta pur sempre una grande pongista, la nostra atleta preferita. La sua medaglia di bronzo farebbe impallidire qualunque atleta normodotato. La bella Giada, tetraplegica, racchetta legata al polso, ha messo a punto una tecnica che le permette di chiudere il match in suo favore.

In pratica quando si vede in difficoltà alza la pallina a ‘campanile’ con effetto a rientrare così quando tocca il tavolo prosegue roteando a ritroso. E valla a prendere se sei capace una pallina così. Ne sa qualcosa la Thailandia grande favorita che ai quarti di finale ha trovato proprio la nostra nazionale guidata da Giada Rossi che in rimonta si è presa semifinali e medaglia di bronzo.

Il meglio del genere umano

Certo, poi c’era la Cina e si sa che i maestri o le maestre sono loro, quindi la corsa all’oro per forza di cose si è dovuta fermare. Per fortuna non c’erano le cinesi nella finale dei 100 metri mono-arto artificiale dove il terzetto italiano si è preso tutto.

Meglio così perché le Paralimpiadi come dicevamo all’inizio possono essere anche più belle delle Olimpiadi. Attendiamo il giorno in cui atleti dotati che siano normo o paralimpici si sfidino nelle stesse gare a completare l’homo technologicus che per forza di cose è quello che oggi meglio ci rappresenta come genere umano.

Foto in copertina: Instagram Giada Rossi

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