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Cosa fare in 24 ore a Venezia: una guida per Millennial primaverili

4 Aprile 2019
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Vi state sforzando di trovare un posto dove trascorrere un giorno per staccare dallo stress della città? E più ci pensate, meno vi viene in mente e più vi stressate? Ho un consiglio per voi: 24 ore a Venezia. Bacari, cicchetti, moeche e calli deserte.

Partiamo per Venezia sabato in tarda mattinata, con tutto il tempo di alzarsi con calma, godersi un caffè caldo, chiuedere il trolley e partire. Viaggiando da Milano, con Italo ci sono tante possibilità diverse e si viaggia molto bene anche low cost. Se si prenota con un po’ di anticipo, l’affare è assicurato.

Arrivo nel primo pomeriggio, puntuali per fare tappa al primo cicchetto. Venezia è piena di locali di questo genere: spritz bianco che disseta anche le gole più secche e una tartina per placare la fame.

Ammetto che non amo i posti pieni di gente. Del pensiero di un sabato a Venezia, magari con il sole, ciò che mi lasciava perplessa erano le calli affollate. Ma c’è un ma: basta addentrarsi nel labirinto lagunare, nelle strade più strette e ombreggiate, per trovare la pace.

Una delle prime cose divertenti che vi propongo per 24 ore a Venezia è il giro in taxi – è da fare, perché non è proprio il taxi cui siamo abituati. Innanzitutto non c’è il tassametro, ma la cifra è trattabile. È certamente più costoso del classico traghetto, ma il paesaggio che ti mostra è davvero emozionante. Girare per le calle in barca ha un fascino tutto suo, ti permette di vedere scorci della laguna che a piedi probabilmente non vedresti. Ad ogni modo, se non si è esaltati da quest’idea, i traghetti raggiungono comodamente tutte le parti della città.

Lasciate le mappe a casa. Perdersi tra le vie è meraviglioso, se sbagli strada al massimo trovi il canale e quindi è facile tornare indietro.

Tappa che consiglio è la “Libreria Acqua Alta”, una delle librerie più affascinanti cui mi sia mai imbattuta. Nasce nel 2004 ed è una libreria tutta particolare: certamente c’è un ordine, anche se potrebbe non essere così evidente, ci sono degli alti scaffali, ma soprattutto i libri sono custoditi in grandi gondole, in caso di acqua alta, per l’appunto. È  possibile trovare un po’ di coda, ma vale la pena avere pazienza, soprattutto per uscire nel retrobottega dove si trova una scala fatta di libri  su cui puoi salire per goderti il panorama.

Aperitivo al 5000, wine bar localizzato in Fondamenta S. Severo. Tavolini in legno che affacciano sul canale dove gustare buonissimi spritz in tutte le possibili varianti.

Cena alla Trattoria da Bepi – come sentirsi più a casa di così? Agli antipasti pensano loro: pesce pescato del giorno e fritti a volontà. Finalmente ho assaggiato le moeche, dette anche “pepite veneziane”. Si tratta di una frittura di granchi, pescati durante un periodo particolare dell’anno, quello della perdita del guscio. Ora, detto così sembra un po’ una cattiveria… ma se il cibo vi appassiona, questo è un piatto tipico della laguna ed è consigliatissimo.

Per smaltire la cena, consiglio passeggiata verso San Marco: di sera, è tutto un altro spettacolo. La piazza si svuota, le luci illuminano il campanile e, in sottofondo, solo la musica dal vivo da una band di uno dei bar affacciati sullo slargo.

La domenica, altra passeggiata controcorrente: basta muoversi dalla parte opposta di San Marco per non trovare gente. Una zona molto suggestiva è quella che parte da via Garibaldi e porta fino al Castello; è una zona residenziale e poco turistica, per cui vi capiterà di incontrare persone che si trovano per il pranzo a casa di amici, signore che stendono il bucato in quei meravigliosi fili che uniscono una casa con l’altra, anziani seduti fuori dalle loro case che “ciacolano”, per dirla in veneto, guardando i bambini giocare.

Un’altra tappa da non perdere è la zona Misericordia: tocca passare per le vie più affollate, ma basta poi attraversare piazza Paolo Sarpi e fare due ponti per sbucare nuovamente in un quartiere tranquillo dove i bacarini si susseguono l’uno dopo l’altro. Tutti bellissimi, ma il più tipico è il Paradiso Perduto: un bancone immenso offre una grande quantità di cicchetti pronti a soddisfare tutti i palati. Pochi i tavoli lungo il canale, è consigliabile prenotare. Ma si può anche prendere il cartoccio, sedersi con le gambe a penzoloni al canale, e gustarsi il pranzo sotto il sole.

Da lì, in dieci minuti si raggiunge la stazione a piedi e per quanto breve possa essere stato il soggiorno, vi sentirete appagati dal cibo e dal buon vino e la sera sentirete le gambe stanche, ma rilassate, per le tante calli percorse in 24 ore a Venezia.

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