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I guidatori da scooterone sono antiestetici amanti di un water mobile

14 Settembre 2019
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Che tipo di uomo sei se ti sposti in scooterone? Me lo sono sempre chiesto guardando i tizi che lo usano. Incuranti dell’estetica, amanti dell’ebbrezza ma non abbastanza per spostarsi su una moto, gente che semplicemente vuole un divano a due ruote.

Lo scooterone è un fenomeno tutto italiano e antiestetico, quasi inspiegabile. Siamo il popolo della Lambretta, delle Vespe stilose anni Sessanta. O meglio lo eravamo. Ora siamo il popolo della gente in ciabatte e pinocchietti, del borsello sopra il costume.

Per spostarci usiamo in tanti un mezzo a due ruote, anche perché le città in auto sono il delirio e la provincia senza auto è invivibile. In provincia non esistono mezzi pubblici o hai un motore o sei fregato. A quel punto l’utente delle due ruote sa che può dominare la strada e superare ogni coda e vivere da vero fuorilegge.

Lo scooter 50 lo compra al figlio per andare a scuola, ma per se stesso vuole un bel bestione mangia asfalto. Qualcosa che gli dia sicurezza, che si intoni col suo borsello comprato al mercato e la camicina aperta a scoprire il pelo. Niente moto dicevamo, costa troppo ed è una menata. Lo scooterone invece gli fa venire la bava alla bocca.

Sembra un hamburger. È grosso e bombato e non ha le marce. Va forte. Basta spanare il polso e dare gas e quello fa 140. Ci vai in autostrada, in salita, nelle stradine. Ti permette di stare come sul water e di superare file, auto, camion, chiunque mentre ti gratti le palle e guidi con una mano sola.

Pensavo fosse una roba scaccia-figa invece credo che sia pure una calamita per un certo tipo di donna. Il tipo che cerca un uomo che crede in se stesso, incurante del giudizio degli altri. Un uomo che non deve dimostrare niente a nessuno e se ne frega di essere stiloso, di viaggiare su una Ducati o di comprarsi un giubbotto di pelle. Un uomo che non si allaccia il casco e guida in ciabatte facendo slalom tra i mortali, ribadendo la sua totale condizione di superiorità sull’ambiente esterno.

Il brutto che avanza

Un uomo il cui destriero va a benzina e vive sulla striscia continua, sempre al limite, sempre sorpassando e rischiando di uccidere pedoni, gatti, autisti. Ma che gli frega a quello? Può andare al bar senza far fatica, parcheggiare di fronte alla porta senza dover pagare la sosta, arrivare sempre prima.

Lo scooterone è lo spartiacque. Guardate Gomorra, quando i guaglioni vanno a fare le stese in centro usano quello. Poi lo abbandonano perché tanto con tremila euro te lo ricompri nuovo. È senza menate, tutto automatizzato, durata infinita.

Lo Scooterone è il Nero che avanza, la manifestazione di una certa bruttezza che si appresta a essere il canone. Lo scooterone è la fine di tutto, qualcosa a cui non ti puoi opporre e che sai continuerà a essere. Il brutto che avanza a cui cerchi di opporti ma sai già di aver perso in partenza.

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