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Edson Arantes do Nascimento: per tutti Pelè, per tutti O Rey

29 Dicembre 2022
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O Rey è morto, viva O Rey! Da giovedì 29 dicembre 2022 il mondo intero piange la morte di Pelè, deceduto nella sua San Paolo in Brasile ad 82 anni dopo una lunga malattia.

Chi era Pelè, che cosa è stato Pelè? Che eredità lascia, calcistica e non? Erling Haaland, il centravanti norvegese del Manchester City (classe 2000) l’ha sintetizzato al meglio su Twitter: “tutto quello che avete visto fare nel calcio, Pelè l’ha fatto prima di tutti”.

 

Pelè ha cambiato per sempre e in maniera irreversibile il giuoco del calcio, ha abbinato tecnica e velocità come nessun altro nella storia, è stato la prima rockstar del pallone, il primo ambasciatore globale del football, ingaggiato a fine carriera dai New York Cosmos a suon di milioni di dollari (negli anni settanta!) come una stella di Hollywood. Quando era in attività si era soliti dire che soltanto il Papa fosse più famoso di lui, così come nel 1969 la guerra civile in Nigeria si fermò per due giorni per assistere ad una partita della tournée africana del suo Santos. Verità o leggenda? con Pelè convivono, quindi il problema non sussiste.

 

L’eredità calcistica…

Tra i tanti  record che appartengono a Pelè, uno su tutti sarà quasi impossibile da battere. È stato tre volte Campione del Mondo con la nazionale brasiliana: nel 1958 (a 17 anni), nel 1962 e nel 1970. Come lui, nessuno. Mai. Con il Santos, la sua squadra di club, ha vinto tutto quello che c’era da vincere. 1.281 in 1.363 partite i suoi gol in carriera, primato assoluto riconosciuto dalla FIFA, la Fédération Internationale de Football Association, che l’ha eletto giocatore del secolo insieme a Diego Armando Maradona. Prima di Pelè il numero 10 era un semplice numero sulla maglia, con Pelè è diventato il simbolo del calcio, dell’estro, della fantasia, la maglia che quasi tutti i fuoriclasse ed i campioni hanno scelto di indossare, la maglia che ogni bambino (e ogni bambina!) vuole quando inizia a prendere a calci un pallone.

 

… e quella extra calcistica

Pelè è stato il miglior calciatore di tutti i tempi? Un quesito che abbiamo già affrontato in un precedente articolo e non è certo questo il momento per riscriverne. Sarebbe meglio che adesso tutti facessero altrettanto, non soltanto nell’immondezzaio dei social ma anche e soprattutto negli articoli e nelle dichiarazioni che stanno succedendosi sul web. Niente paragoni, niente relativismi etici: Pelè è stato eccezionale sia da calciatore sia da ex calciatore:  un ambasciatore del calcio, dello sport in generale, un autentico opinion leader, un testimonial perfetto, persino cantante e più che discreto attore nel film “Fuga per la vittoria” del 1981. Una rockstar tutta genio e niente sregolatezza. La legacy di uno sportivo non la si misura soltanto sul campo, ma anche e soprattutto fuori dal campo. Pelè l’ha sempre saputo e l’ha sempre saputo dimostrare. Meglio di chiunque, più di chiunque.  Un re amato dal suo popolo come nessun altro. O Rey, appunto. Eletto dagli dei del calcio e legittimato come tale da chi ama il pallone e anche da chi non ha mai visto una partita in vita sua.