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Fottutamente ecologico: quali sono i limiti del nostro pianeta? – 2ª parte

24 Gennaio 2022
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I limiti del nostro pianeta (dal 5 al 9).

Nell’ultima puntata di FOTTUTAMENTE ECOLOGICO abbiamo visto 4 dei 9 fattori che determinano la stabilità o il collasso del sistema Terra:i limiti del nostro pianeta. Ecco i restanti 5 studiati dallo scienziato svedese Johan Rockstrom e dei suoi colleghi.

5 Acqua dolce

In media noi utilizziamo 3.000 litri di acqua al giorno. Sembra impossibile perché non la vediamo, ma 150 litri li usiamo per bere, lavarci e svolgere faccende domestiche, 150 litri dalle industrie che ci supportano e 2.500 litri dal cibo.

Ci sono diete che hanno impatti diversi sull’utilizzo di acqua, la dieta vegana è la migliore sotto questo punto di vista, al contrario una dieta ad alto consumo di prodotti animali è responsabile per un altissimo consumo di acqua (per un chilo di manzo ci vogliono più di 15mila litri di acqua).

Per quanto riguarda la disponibilità di acqua dolce siamo ancora entri i limiti di sicurezza, ma ci stiamo muovendo velocemente verso la zona di pericolo.

6 Azoto e fosforo

Elementi necessari per la vita sul pianeta, anche loro si muovono in cicli naturali, simili al ciclo dell’acqua. Tuttavia, da quando l’uomo ha iniziato a produrli industrialmente e a diffonderli in ambiente sotto forma di fertilizzanti, si sono creati dei gravi squilibri tra gli ecosistemi naturali. Stiamo parlando di eutrofizzazione (crescono un sacco di alghe fiumi laghi mari e oceani) che causa anossia (le alghe si decompongono consumando ossigeno) che causa zone morte marine (la mancanza di ossigeno uccide tutte le forme marine viventi). Ad oggi esistono centinaia di zone morte negli oceani di tutto il mondo e queste possono estendersi per milioni di chilometri quadrati.

Siamo sicuramente in un’area di pericolo.

7 Acidificazione degli oceani e sbiancamento dei coralli

L’acidità degli oceani è aumentata del 26%, perché questi assorbono le alte concentrazioni di CO2 in atmosfera. Se le emissioni non diminuiscono, questo fenomeno non si risolverà, e tutti gli animali dotati di gusci di carbonato (come la maggior parte dei crostacei) continueranno a morire, perché in queste condizioni il loro guscio si scioglie.

I coralli invece muoiono e diventano bianchi perché le temperature delle acque sono troppo elevate. Dal 2000 questo fenomeno si è aggravato tantissimo, ma 3 dei 5 grandi fenomeni di sbiancamento sono avvenuti dal 2015 in poi.

Ormai le barriere coralline sono cimiteri di coralli, abbiamo già superato il punto di non ritorno.

8 Contaminazione da inquinanti antropici

Dalle scorie nucleari, ai metalli pesanti, alle plastiche, l’uomo ha immesso nell’ambiente oltre cento nuovi materiali. Quali sono gli effetti cumulativi che questi possono causare a contatto prolungato con l’ambiente? Ancora non lo sappiamo ma potrebbe essere una catastrofe.

Avrete sentito parlare degli aerosol o polveri sottili, questi creano nebbia, intercettano la luce e raffreddano l’atmosfera. NO, non sono positivi! Mascherano il reale riscaldamento del globo e l’inquinamento atmosferico che ne consegue uccide più di 7 milioni di persone all’anno.

Il limite per l’inquinamento atmosferico non è ancora stato stabilito, ma i 7 milioni di morti all’anno ci dicono che siamo sicuramente oltre il limite di sicurezza.

9 Ozono

Componente principale dell’ozonosfera, un involucro di atmosfera che intercetta la radiazione Uv, quella nociva che può interagire col Dna cellulare e causare malattie mortali come tumori alla pelle.

Quando si è scoperto il buco dell’ozono si creò il panico, ma presto tutti i governi del mondo si sono adoperati per risolvere il problema, fermando la produzione e lo sviluppo delle sostanze che generavano il dissolversi di questo strato atmosferico. Si trattava dei Cfc cluorfluorcarburi, queste sostanze denominate con uno scioglilingua si trovavano nei liquidi refrigeranti dei frigoriferi per esempio.

Fu uno degli esempi più emblematici in cui gli avvertimenti scientifici si sono tradotti subito in azioni politiche.

Certo che ora siamo in uno scenario differente, non si tratta più di un problema puntuale che può essere risolto mettendo in pratica poche e ferree norme. Stiamo vivendo una crisi causata da molte variabili concatenate tra di loro, abbiamo innescato processi che continueranno ad autoalimentarsi e a diventare sempre più problematici.

Fino che punto potremmo continuare così? Viviamo una vita all’insega della salute ma ci dimentichiamo dell’ambiente e degli animali. Non saremo mai sani se viene a mancare la salute ambientale e animale, ce lo dicono gli scienziati, e se non fosse ovvio, è tempo di agire.

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