fbpx

Quando lo “Stato” uccide i figli delle millennial in gravidanza

13 Gennaio 2022
1702 Visualizzazioni

Al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?

Salvatore Quasimodo – Alle fronde dei salici, 1944

Sarà facile cantare alle fronde delle palme di Sanremo fra due settimane, perché “the show must go on”. Sarà facile cantare, piuttosto che pensare al futuro demografico italiano, drammatico. Sarà facile perché morire è facile, non è forse per questo che il covid ci spaventa? Alla fine un figlio non fa alcuna differenza in termini numerici. Alla fine i millennial stanno facendo figli, nonostante tutto, anche se poi li ammazzano.

Non si può aprire un caso parlamentare per un bambino abortito in un parcheggio di ospedale. Questo è quello che è successo a Sassari, a una madre. Una madre forse millennial forse gen Z, davvero, che importanza ha? Alessia, 25 anni, incinta di 5 settimane, vaccinata con due dose, si presenta al pronto soccorso di Sassari con un’emorragia, viene respinta per mancanza di tampone molecolare aggiornato. 

Di chi è colpa? Delle leggi? Chi le applica? Della mancanza di buon senso? Non si può incolpare qualcuno di una morte. Nessuno è così potente. Non si può incolpare chi fa le leggi, non credo che chi sia seduto al parlamento nel 2022 lo faccia per soldi, Draghi non ne ha bisogno e gli altri troverebbero alternative migliori di questi tempi credo. La retorica del sono tutti cani e porci non basta più.

Io non so se è vero che Draghi spense i bancomat in Grecia negando il latte ai neonati. Quello che so è che durante il suo Governo non hanno fatto entrare una donna incinta, malandata, in ospedale. Questa non è una banca.

Perdere un figlio perché non ti fanno accedere in ospedale

Non credo si possa provare un brivido più grande di quello di perdere un figlio per un’emorragia perché non ti fanno entrare in ospedale. Faccio fatica a immaginare un brivido più grande io da solo spettatore.

Eppure c’è un brivido che andrà più in là della notizia di cronaca. Il brivido che io quando fatturerò questo articolo andrò a pagare le tasse e le pensioni di chi, con le leggi, non ha fatto nulla per impedire tutto questo. Non solo questo, qualsiasi italiano che compri qualcosa al supermercato sta facendo lo stesso.

Io non so se Erode sia migliore o peggiore per voi. Non è passata una settimana dall’Epifania e mi rendo conto che non c’è bisogno dei magi, ora, per trovare il bambino che morirà e la madre senza peccato. Oggi è tutto tracciato. Chissà che Maria non sia stata costretta a partorire nella mangiatoia perché, anche lei, il green pass non lo aveva. 

È proprio il buon senso che ci distingue dalle macchine. Un personale medico di buon senso avrebbe fatto scelte diverse, forse, politici, cittadini, giudici e poliziotti lo stesso. Non c’è posto per la bontà e le sensazioni, neanche se è la sensazione di una madre che sente che qualcosa non va. Non c’è posto, figurarsi, per il buon senso. Forse c’è altrove.

Per Alessia e suo figlio a cui sarà Dio a dare un nome perché l’Italia non lo ha fatto.

Immagine in copertina ad opera di: Mario Improta

 

 

Leggi anche: