3613 Visualizzazioni
“È proprio Lei…a confezionare maggiorana?” Se mi ricordo bene, era questa la prima fase che Fabrizio Frizzi nella mia vita ha pronunciato alla TV e correva l’anno 2011 e io mi ero appena giunto all’Italia da Hiroshima. Infatti, dal titolo del programma ho imparato cosa vuol dire Ignoti e grazie a Fabrizio Frizzi, ho imparato un sacco di parole riguardanti professionali generali in Italia.
Adesso, a sentire Fabrizio Frizzi ricoverato, spaventatomi, vorrei mettermi un po’ a ricordare delle frasi che ho imparato da lui, sperando oltre al programma stesso come Soliti Ignoti il ritorno anche lui tornerà presto mettendosi a sesto! Forza Fabrizio, che il drago vola in cielo ma poi fa il nido a terra!
1. È proprio Lei che fa…?
La prima frase di serie A che ho imparato da lui è questa. Appunto dal primo giorno in cui l’ho visto alla TV, usavo spessissimo la frase fino al punto che i miei amici, allora mi ospitavano, hanno iniziato a rivolgermi delle variazioni di questa frase ogni volta che hanno qualcosa da dirmi e ad attaccarmela alla schiena con post-it mentre mi impiegavo in altro.
2. Questa identità VALE…20 mila euro.
“Valere” è uno dei verbi più difficili da usare, non da capire, per noi giapponesi. Infatti, noi non abbiamo tanti modi di costruire frasi con lo soggetto impersonale. Lo sapevo di significato già, però non sapevo come usarlo e in quale contesto. Era, quindi, proprio Fabrizio Frizzi ricoverato adesso che mi ha fatto capire quando e come usare!
3. Atteggiamento e trattamento sempre gentili per tutte le identità e tutti i concorrenti
Alla TV italiana, tutti coloro che vediamo ai giapponesi sembrano più o meno arroganti rispetto a coloro che si vedono alla TV giapponese. Quel Vincenzo Mollica, bullo bullo, lui. Purtroppo, così. Colpa di nessuno. C’è solo qualche differenza di senso comune tra i due paesi. L’importante era il fatto che a quel momento l’ho trovato il primo personaggio italiano che si comportava con altre persone in maniera così come mi aspettavo dal punto di vista giapponese.
4. Camicia bianca ben stirata e cravatta sottile
Diversamente dall’Italia, in Giappone non si dà tanta importanza alla camicia bianca rispetto agli altri stili dell’uomo. Così per me fino al momento del primo incontro, diciamo così, con Fabrizio Frizzi nel programma, non consideravo mai lo stile in camicia bianca bellissimo. Poi, man mano che lo vedevo a salutare la gente nel suo modo simpaticissimo, “oh buonasera”, “ma buonasera”, iniziavo a vedere la camicia bianca come il simbolo del gentiluomo italiano. Da quel momento in poi, mi piace molto di abbinare la camicia bianca con la cravatta sottile, preferibilmente di nero. Perché così mi sentirei un po’ gentiluomo di stampo italiano. Un caffè!
5. Una frase rivolta alla mia probabile ragazza
Avendo imparato diverse cose importanti al momento dell’incontro con la gente, Fabrizio Frizzi ricoverato adesso ha fatto da me pensare persino alla prossima frase che rivolgerei ad una ragazza che mi piacerà per la prossima volta.
“È proprio Lei che vuole fidanzarsi con il ragazzo giapponese detto Kentaro HARA?”
E lei mi risponderebbe o “Sì, sono io.” o “Mi spiace, non sono io.” Forse la sua risposta dipenderà da quanto vale la identità mia…