Cosa c’è dietro le bandiere delle proteste a Capitol Hill?
Dopo l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca non si può non ricordare cosa è accaduto a Washington poche settimane addietro.
In molti hanno preso d’assalto Capitol Hill, non riconoscendo l’esito elettorale e chiedendo che Donald Trump restasse al suo posto da Presidente degli Stati Uniti d’America. La folla dei manifestanti è stata identificata anche in base alle bandiere che sventolavano. E i network televisivi hanno fatto la loro parte per stilare un elenco piuttosto dettagliato di chi c’era dentro e fuori dal Parlamento americano.
Chi c’era a manifestare per Trump?
La bandiera Confederata alla “Thin Blue Line”
Si è andati dalla bandiera Confederata alla “Thin Blue Line” che simboleggia il supporto alle forze dell’ordine. Il gruppo che ha fatto più rumore è quello dei seguaci di Qanon, in soldoni una teoria del complotto secondo cui esiste un Deep State che governa il mondo e che chiunque vi rema contro, come Trump, viene messo al bando.
Il Guardian li ha così definiti: “Per Donald Trump sono persone che amano il nostro paese. Per l’Fbi è una potenziale minaccia terroristica interna”.
La bandiera Gadsden
Torniamo alle bandiere. Accanto ai vari stendardi inneggianti a partiti e movimenti di destra più o meno estrema, c’era la bandiera Gadsden. Un fondo giallo con un serpente a sonagli arrotolato su sé stesso che reca la scritta “non calpestarmi”. Forse uno dei simboli più importanti che travalica la protesta in sé, ma denota l’importanza che un vessillo assume per chi vi si riconosce.
Perché quello che è importante notare, al di là di chi c’era in piazza a Washington per protestare contro il nuovo presidente americano, è il forte senso di appartenenza e identità che fornisce una bandiera. Ecco che, andando un po’ oltre le proteste di Washington, si può ben capire la gravità del bruciare una bandiera: un gesto che soprattutto alcuni anni fa le proteste in alcuni Paesi del Medio Oriente ci hanno mostrato.
Bandiera Gadsden, evoluzione di un vessillo
Ma, sempre nel caso della Gadsden, è emblematico di come le bandiere sventolate fuori da Capitol Hill siano state fatte proprie da movimenti che nulla hanno a che vedere con la genesi di quei vessilli. La bandiera Gadsde nacque da un’idea di Benjamin Franklin nel contesto della rivoluzione Americana, per molti dimenticata, è tornata in auge in alcuni momenti storici.
Gli ultimi ad essersi impossessati della sua simbologia sono stati gli aderenti al Tea Party. Un movimento ultraconservatore, che vede nel governo americano un oppressore della libertà dei suoi cittadini. Vi si riconoscono anche quelli del Libertarian Party, che si oppongono alle ingerenze del governo federale. A Capitol Hill è diventata il simbolo di chi va contro il corso degli eventi.
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