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Come manipolare la mente? Già 50 anni fa il primo chip nella mente di un toro

17 Aprile 2018
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I millennial sono interessati alla fantascienza, ne è la prova il successo di Black Mirror. Abbiamo partecipato all’evento NEUOROFICTION organizzato da BrainForum. In particolare, nella serata dedicata al film The manchurian candidate, si è discusso di come manipolare la mente umana. Lo sapevate che già 50 anni fa gli scienziati hanno controllato l’aggressività di un toro impiantandogli un chip nel cervello?

 

Per 5 giorni consecutivi, a Milano, presso lo spazio Oberdan, degli esperti di ricerca scientifica hanno proiettato cinque film di fantascienza. Tra i film proposti: Frankestein Junior, Ex_machina, The manchurian candidate, Minority report, The Congress.

La visione è stata sempre preceduta da un’introduzione di esperti in materia, per confrontare i film proposti con le attuali possibilità della medicina.

Abbiamo deciso di partecipare alla serata in cui si discuteva su come manipolare la mente. Il film scelto, The manchurian candidate, del 2004, vanta tra gli attori Marylin Streep e Denzel Washington. Il regista, John Frankenheimer, è quello de Il silenzio degli innocenti e di Philadelphia.

Il film è stato introdotto dal Prof. Fabio Babiloni (Università La Sapienza, Roma) e dal Prof. Alberto Priori (Università degli Studi, Milano).

Dai loro discorsi abbiamo scoperto molte curiosità per lo più sconosciute ai Millennial.

Innanzitutto non sappiamo come funziona il cervello. Quindi la frase “usiamo solo il 10% del nostro cervello” è un po’ una balla. La verità è che siamo lontani dal capire come funziona il cervello e quindi da poter dire quanto realmente lo usiamo.

 

USB nel cervello.

Come esperimento, sono stati impiantati dei supporti che incrementano la memoria di alcuni pazienti. Una sorta di hard disk esterno per il nostro cervello. I supporti, appoggiati sopra la testa, sono ben lontani dall’essere esteticamente piacevoli ma hanno aumentato del 37% la capacità di ricordare. Le vostre figuracce su come si chiama la persona che vi hanno appena presentato potrebbero dimezzarsi.

 

Il principale ostacolo è capire come il cervello codifica e decodifica le informazioni.

Dopo aver fatto vedere un film a dei pazienti, gli scienziati sono riusciti ad estrapolare dal cervello umano alcune immagini della stessa pellicola (a bassissima risoluzione e con i colori scorretti). Questo ha delle potenziali implicazioni legali spaventose. Come recita il sottotitolo del film Inception “la tua mente è la scena del crimine”. Possiamo estrapolare dagli indiziati immagini dal loro cervello per sapere cosa è accaduto, proprio come in Black Mirror. Il vero problema è però uno: non possiamo distinguere tra sogni, realtà e immaginazione.

Sono centinaia di anni che l’uomo tenta di capire come manipolare la mente con l’uso di droghe e narcotici, per potenziare le proprie prestazioni o per andare al di là delle normali percezioni. Non ci sorprende quindi che l’uomo continui a perseguire gli stessi obiettivi con le moderne tecnologie.

La cosa più inquietante è forse questa. Già oltre 50 anni fa degli scienziati erano riusciti a controllare l’aggressività di un toro e di un gatto con un chip nel cervello, semplicemente accendendo e spegnendo un interruttore.

Esperimento toro

Esperimento gatto

Se sono riusciti in una tale impresa all’epoca pensiamo a cosa saremmo in grado di fare ora… Pensiamo a metodi non invasivi, come le onde elettromagnetiche, diffuse dai nostri telefoni. Potremmo utilizzare sistemi simili per controllare il comportamento di soggetti “deviati” come i pedofili.

Gli ospiti dell’evento hanno però ricordato l’esempio di Alan Turing, morto suicida proprio perché cercavano di guarire la sua omosessualità. Ovvero, comportamenti che oggi riteniamo sbagliati e che vorremmo controllare  potrebbero essere comportamenti accettati fra qualche decennio. Ora, non mi auguro che la pedofilia si uno di questi comportamenti, ma la nostra mania di controllo ci ha portato via uno degli scienziati più brillanti del secolo.

I professori ricordano per ultimo che il sesso e l’aggressività sono i meccanismi più antichi del nostro cervello. Hanno plasmato la nostra società e le nostre vite. Allo stesso tempo dobbiamo pensare al corpo umano come ad un sistema olistico. Non esiste il cervello senza il corpo e i comportamenti umani sono dovuti anche agli ormoni. Disattivare il cervello non significa quindi disattivare il corpo.

Certo è che i social network hanno modificato la nostra vita senza neanche infilarci un ago nel cervello, con un metodo “non invasivo”.

Consigliamo anche a voi la visione del film The manchurian candidate. Tirate voi le somme a proposito di come manipolare la mente prima che un chip lo faccia per voi.

 

Avevamo scritto un articolo su Beyond Money, dove si parlava proprio della possibilità di innescare i ricordi nel cervello, LEGGI ANCHE: Brand entertainment cos’è? Lo spiega Beyond Money, un piccolo Black Mirror

 

Canale dedicato alla bioingegneria realizzato da una Millennial: