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Giornata Mondiale dell’orgasmo: perché parlarne fa bene

31 Luglio 2023
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Il 31 luglio è la Giornata Mondiale dell’orgasmo: si celebra il piacere in tutte le sue sfumature senza alcuna minima distinzione di genere, di età, di nulla. Da non confondere con quella dell’8 agosto, dedicata interamente al piacere femminile, la Giornata Mondiale dell’orgasmo ci ricorda che è bene parlarne, oltre che provarlo, ovviamente.

Ogni 31 luglio si celebra la Giornata Mondiale dell’orgasmo e lo si fa dal 2015, anno in cui nasce il National Orgasm Day prima nel Regno Unito, poi propagatosi in Australia e negli Stati Uniti. L’Italia è arrivata dopo, ma è arrivata (per fortuna, ndr) e il mondo online da un po’ di anni a questa parte si sta impegnano ad abbattere il tabù, diffondendo invece un racconto sereno e informativo utile a chiunque.

Parlare di orgasmo nel 2023 è effettivamente un po’ più semplice e lo si deve al grande lavoro svolto sui social media da persone esperte e da profili dedicati, ma il tabù, in ogni caso e per moltissime persone, persiste.

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Tutti lo vogliono, ma pochi ne parlano apertamente: l’orgasmo ci impaurisce? Quanto ne sappiamo realmente?

C’è qualcosa in quella piccola parola che ancora oggi tende a bloccare gli animi: la Giornata Mondiale dell’orgasmo ci spinge a parlarne di più e a parlarne senza vergogna o timore, ma non sempre è così semplice.

Le vecchie generazioni non ne hanno mai parlato molto (ce lo ricordiamo il discorsetto dei genitori in vista dei primi rapporti, vero?), la generazione Millennial non ha avuto una grossa educazione sessuale scolastica e non c’è stato smartphone in fase adolescenziale pronto a divulgare info utili. È con le new generations che il mood è cambiato, lentamente, ma sta tuttora cambiando. La maggior parte delle persone è cresciuta a pane e Pornhub, convincendosi del fatto che quello visto sullo schermo sia il vero sesso e che gli orgasmi debbano essere per forza così teatrali. Spoiler: non è così, non è quasi mai così.

Il racconto dell’orgasmo, così come del sesso in generale, deve essere verosimile per essere accolto nel modo più spontaneo possibile. Il sesso non è una performance: non ci sono voti, non ci sono competizioni e l’orgasmo non è solo quello che spesso e volentieri la pornografia tende a raccontarci.

Chi ha detto che avere un orgasmo significhi per forza penetrazione? È la mente la padrona dei nostri orgasmi, è la centrale da cui si diramano le vibrazioni che pervaderanno tutto il nostro corpo ed è lei che dovremmo tenere sempre al primo posto: tosta eh, ma è necessario.

Ci sono miti da sfatare e orgasmi da vivere: comunicare è il primo passo

Può un qualcosa di così bello diventare motivo di ansia? Eccome. Capita molto spesso con il sesso e capita quando a mancare è l’informazione. La confusione è totale e lo è ancora oggi, specie nelle generazioni più giovani che per quanto siano più sul pezzo di quanto non lo fossimo noi a 13 anni, sono bombardate di notizie, di pareri, di immagini e situazioni spesso e volentieri discordanti tra loro.

La prima regola, quando si parla di sesso e quando si parla di orgasmo, è sempre e solo una: comunicare. La comunicazione è alla base di ogni sano rapporto e lo è anche nei momenti di intimità. Date voce alla vostra voce, lasciate che i vostri pensieri diventino parole da ascoltare: parlare con il proprio partner o con la propria partner è fondamentale.

Fate attenzione ai falsi miti e scegliete con criterio i giusti canali di divulgazione: c’è bisogno di limpidezza quando si parla di sesso!

Non esistono regole universali e non esiste uno schema obbligatorio da seguire per raggiungere un orgasmo. Le esperienze sessuali sono tutte diverse, così come le emozioni che si provano: oltre al corpo c’è tanto altro. Ci siete voi come persone, c’è la vostra mente, ci sono i vostri pensieri e i vostri desideri: esprimetevi senza paura di sbagliare.

Ogni giornata può essere la Giornata Mondiale dell’orgasmo!

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