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Sopravviverai alla quarantena? Scoprilo con questo test per Millennial

24 Marzo 2020
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Dai un punto ad ogni affermazione per capire se hai le caratteristiche di un tipico Millennial durante il coronavirus e se hai qualche speranza di sopravvivere alla quarantena.

 

1.   I tuoi genitori ti hanno prenotato un volo da 400 euro pur di farti tornare a casa, o sono venuti a prenderti con la macchina per non farti usare i mezzi pubblici.

2.    Sei felice perchè hai finalmente la scusa per stare a casa coi genitori e oziare. 

3.     Allo stesso tempo soffri di ansia e attacchi di panico perché non sei abituato a stare troppo tempo coi tuoi genitori e oziare.

4.    Hai comprato su Amazon un disinfettante per mani vegano, 100% bio, alle scorze di mandarino.

5.    Dici a tutti i tuoi amici che credi di aver contratto il coronavirus, ma che probabilmente sei asintomatico.

6.    Passi la giornata a cercare meme da condividere a tutti su Whatsapp.

7.    Nonostante hai un sacco di tempo libero per coltivare le tue passioni, lo sprechi rimanendo incollato a tv e social network. Provando, allo stesso tempo, un senso di frustrazione per le tue azioni.

8.    Hai usato la scusa dell’isolamento per scaricare finalmente qualcuno/a.

9.   Hai aggiunto una battuta sul coronavirus nella bio del tuo profilo Tinder.

10.   Prometti a te stesso che quando finirà tutto questo metterai la testa a posto e cercherai una fidanzata, perchè la solitudine ti sta uccidendo dall’interno.

11.   Prendi per il culo chi fa la coda al supermercato, nonostante in casa non ti sia rimasto nulla da mangiare.

12.    Hai partecipato o ospitato una festa in quarantena via Skype o Houseparty già dopo due giorni di chiusura forzata.

13.   Dopo esserti lamentato della chiusura della palestra o dello studio di yoga, hai partecipato a un corso di allenamento virtuale invitando i tuoi amici a fare lo stesso.

14.    Non hai mai finito realmente una sessione di allenamento virtuale. In compenso hai provato un senso di frustrazione per non essere in grado di portare a termine nulla nella tua vita.

15.   Stai iniziando a soffrire di dissociazione della personalità. 

16.   Odi quelli che cantano ai balconi ma ti affacci lo stesso alla finestra per ascoltarli.

17.    Prepari torte, biscotti e pizza solo per postarli sui social e sentirti impegnato.

18.   Hai aperto una pagina Instagram con le foto dei  piatti che stai cucinando durante la quarantena.

19.    E’ una settimana che indossi gli stessi pantaloni della tuta.

20.   Hai postato sui social le foto della tua infanzia o dei TBT di quando eri felice.

21.   Condividi lo screenshot delle videochiamate con gli amici, nelle storie di Instagram.

22.   Detesti chi esce di casa, nonostante fino a pochi giorni fa eri felice di aver tempo per far jogging al parco.

23.    Odi i Boomer che non prendono questa situazione sul serio.

24.   La musichetta di prevenzione della Mediaset ti ha procurato uno strano ticchettio all’occhio destro.

25.   Dispendi consigli per sopravvivere alla quarantena, nonostante tu sia il primo a soffrire come un cane.

26.   Per colpa dello Smart Working lavori più lentamente e per questo ti senti in diritto di lamentarti.

27.    L’unica gioia della settimana è la maratona di Harry Potter su Italia 1.

28.  Senza le pratiche di mindfulness daresti di matto.

29.    Ti consideri il massimo esperto della situazione Covid19 ed ogni giorno guardi i dati statistici con senso critico.

32.   Per questo sei sicuro che la in quarantena si prolungherà fino a metà maggio. 

31.   Hai pubblicato una foto del tuo cane, gatto che indossa una mascherina.

32.  Non ti sei mai sentito più solo in vita tua. 

 

Ora aggiungi tutti i tuoi punti:


da 0 a 5 punti:  Sei sicuro di essere un Millennial? Stai affrontando la situazione con vera stabilità.

Da 5 a 10 punti:  Il tuo livello di disagio è quasi più preoccupante del virus stesso.

Da 10 a 20 punti: Ti meriti la quarantena fino alla fine del 2020.

20+ :  Probabilmente ti resta ancora qualche giorno prima di entrare in un vortice di depressione senza fine, per cui, quelli delle generazioni successive, ti guarderanno come ora si guarda un reduce della guerra del Vietnam. Per tutta la tua esistenza non farai più la spesa, ma farai scorte di cibo. Non ti laverai ma ti disinfetterai. Non stringerai la mano ma saluterai a distanza. Passerai ore a guardare le persone che passeggiano sotto la tua finestra con disprezzo e lancerai secchiate d’acqua dal balcone. In breve, sei già segnato per tutta la vita.

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