Per gli amanti delle serie di Álex Pina, ideatore della Casa di carta, ecco White lines, su Netflix, un bagno di soldi e coca nelle acque di Ibiza.
Trama
Dopo vent’anni anni dalla scomparsa, a Ibiza viene ritrovato il cadavere di Axel Collins, giovanissimo dj inglese, approdato sull’isola in cerca di fortuna. La sorella Zoe decide partire da Manchester per effettuare il riconoscimento e prendere contatto con gli amici del fratello, che lo avevano seguito nel suo trasferimento sull’isola.
Da qui in poi la storia percorre una linea temporale che si biforca: da una parte il presente, nel quale Zoe fa anche la conoscenza della famiglia Calafat, la cui figlia Kika era stata una fidanzata di Axel, e di Boxer, il loro tirapiedi e dall’altro il passato, ambientato nel 1996, quando Axel e i suoi amici, Anna, Marcus e David cercavano nella droga la felicità.
Durante la sua ricerca Zoe fa i conti col proprio passato e le proprie insicurezze, avvicinandosi sempre più alla verità sulla scomparsa del fratello.
Cast e intreccio
Alex Pina aveva evidentemente voglia di evadere dalle atmosfere claustrofobiche della Banca centrale spagnola e ha scelto la spiagge di Ibiza per farlo.
Tutta la serie infatti gioca sul contrasto tra l’ambientazione bucolica diurna e il mondo notturno delle discoteche e la crescente oscurità dei rapporti umani in cui la protagonista si trova invischiata.
Peccato che accanto alla sofferenza per la perdita del fratello ci siano ingiustificati momenti di oblio in cui Zoe (Laura Haddock) balla in discoteca, se ne va al mare e folleggia in giro, salvo poi ricordarsi della sua adolescenza solitaria e triste.
Axel (Tom Rhys Harris) per lei è un eroe senza macchia, ma dai flashback emerge come la sua personalità fosse incline all’eccesso e alla violenza.
A contorno di tutto ciò c’è la famiglia Calafat, un potente clan che domina gran parte dei traffici dell’isola e la cui storia è intrecciata con la scomparsa di Axel. Tuttavia i rapporti tra il capofamiglia Andreu (Pedro Casablanc), la moglie e i figli, Oriol e Kika, scadono talmente tanto negli intrecci incestuosi da distrarre dal focus della serie.
Perché (non) vederla?
Se da un lato il personaggio di Axel risulta intrigante e sfaccettato, nonostante si veda solo nel flashback, non altrettanto si può dire di Zoe. La personalità della donna infatti è descritta sempre in modo troppo superficiale. Anche gli amici Anna, Marcus e David hanno spessore nel passato e lo perdono nella linea narrativa presente.
Un lato positivo è l’ambientazione della storia, perché Ibiza regala dei panorami mozzafiato. Sarebbe stato bello se fossero stati valorizzati anche da una trama adeguatamente sviluppata, senza troppe deviazioni inutili.
Consigliato se siete disposti a passare sopra a dialoghi banali e digressioni da soap opera.
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