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Confondiamo il personaggio con la persona, e ci scandalizziamo per il trailer di Checco Zalone

11 Dicembre 2019
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Se penso alle cose che mi hanno fatto ridere negli ultimi dieci anni ci sono Checco Zalone e qualche altra roba, forse il primissimo Maccio Capatonda. Per questo non ho mai capito come mai Zalone sia sempre stato snobbato dal mondo culturale italiano.

Zalone incarna il personaggio del becero troglodita e tutti i peggiori stereotipi del nostro Paese, ma è come se la critica avesse difficoltà a slegarlo dall’atto recitativo. Dal punto di vista artistico è fantastico perché vuol dire che il personaggio Checco è talmente forte che si è impresso nella coscienza collettiva. Come Fantozzi. Dal punto di vista culturale è invece assurdo che si imputino a Luca Medici i peccati di Checco Zalone.

Umberto Eco scrisse che dopo un romanzo un autore doveva morire, per non sopravvivere ai suoi personaggi. Pirandello a riguardo ha detto altrettanto, Calvino idem. Guai a toccare il personaggio, va lasciato sospeso in un mondo narrativo in cui sprigiona tutta la sua potenza.

Il trailer di Tolo Tolo

Come è possibile che alcune persone si siano scandalizzate per la canzone Immigrato, nel trailer del suo ultimo film Tolo Tolo? Basta andare su YouTube per trovare il video. C’è Checco, meno brillante del solito a mio avviso, che canta con un ragazzo africano. Gioca su tutti gli stereotipi. L’elemosina, il lavavetri, pure il fatto che gli africani hanno il pisello più grosso e le donne italiane lo bramino (questa allusione ha fatto incazzare le femministe). Amici miei, ma di cosa stiamo parlando? È possibile che i maggiori quotidiani nazionali si chiedano se esiste un’emergenza fascismo-sessismo-razzismo in seguito al video Immigrato? Intendo sul serio, qualcuno sente che un episodio del genere è indice di violenza verbale?

Non so quando è successo che le parole siano diventate così spigolose, che tutto venga giudicato da un grande tribunale ideologico orwelliano per cui la libertà d’espressione è analizzata secondo criteri morali, naturalmente personali. Forse i social hanno solo premuto a tavoletta l’accerelatore di questo processo.

Personaggio vs persona

Nessuno è profeta in patria, nemmeno l’unico volto del cinema italiano che straccia tutti i record di incasso e riporta al cinema gente che non c’andava da vent’anni. Perché quando un film di Zalone esce, in biglietteria c’è la coda e visto che tutti siamo sempre molto preoccupati per lo stato della cultura in Italia, dovrebbe essere una bella notizia. Ma non lo è, perché Checco è considerato culturalmente “basso”. Checco, attenzione… non Luca. Il personaggio, non il suo autore. Mi ricordo che l’attore che in Gomorra interpretava Malammore, è stato minacciato di morte e infamato perché in una puntata della serie uccideva una bambina in un regolamento di conti tra boss. Ricordo i suoi status in difesa del suo ruolo, il supporto dei colleghi e gli analfabeti funzionali sotto nei commenti che gli auguravano la morte. Ecco, non mi sembra un caso poi così lontano da quello di chi si scandalizza per Immigrato.

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