Clic day è diventata ‘la parola’ d’ordine per ogni tipo d’iniziativa intrapresa dal Governo italiano per aiutare il popolo alle prese con la pandemia.
Anzi: clic day e, quando va di lusso, il suo rispettivo bonus. Un binomio in teoria inseparabile anche se la pratica di questi mesi ha insegnato a tutti che semplicemente non è così. Può capitare. Succede, insomma, che l’attesa davanti al pc corrisponda poi al conseguimento dell’agognato premio. Ma accade solo quando i pianeti sono allineati in fila per sei col resto di due. Come diceva il saggio Aristotele.
Se è ormai di dominio pubblico il fatto che le chiusure ‘forzate’ di molte attività commerciali – per via del coronavirus – abbiano provocato un crollo nell’occupazione. Non è altrettanto noto l’effetto domino di questi crolli sui server di riferimento di alcuni portali governativi. Presi d’assalto da orde di aspiranti vacanzieri millennial con le Havaianas ai piedi o da partite iva nella pausa tra un cliente e l’altro.
Come buchi neri nello spazio interstellare, alcuni di questi siti hanno inghiottito tutto quello che per caso riusciva ad arrivare da loro. Per ore e ore, in alcuni casi per giorni. Inps.it, Buonomobilita.it e il famigerato Posteid.poste.it, quello dello Spid di Poste Italiane. L’unico del tutto gratuito e quindi il più maledettamente usato e intasato al momento del bisogno. Stesso discorso per la sua app di riferimento, che non cito per il concreto timore che s’inceppi pure la tastiera.
Tutto schiacciato dalla gravità mortale di quel corpo celeste misterioso. File pdf con codici fiscali e carte d’identità con foto dalle sembianze ancora umane. Documenti jpg con le immagini di fatture e ‘scontrini parlanti’. Che cavolo voglia dire poi? Parleranno in fondo al buco nero del server impallato cercando di trovare invano una via d’uscita. Magari sognando la libertà silenziosa degli scontrini normali, finti arrotolati in un cestino qualunque, su un marciapiedi qualunque. Ma per loro le uniche risposte saranno “Errore 404”, “Not Found”, “Errore 502”, “Bad Gateway”, “#Devimorire!”, “#Figliodiputtana!”.
Bonus partite iva, bonus vacanze, bonus bici elettrica, bonus monopattino elettrico, bonus bici normale, bonus computer, bonus tablet, bonus di qua e bonus di là. E a ciascuno il suo clic day. Giornate memorabili per alcuni – vedi le partite Iva tra hacker e pasticci contro la privacy – e pedalate gloriose per altri. Come nel caso del bonus bici. Rimandato prima e raddoppiato poi, era la scalata virtuale dello Stelvio. Ma una volta in cima, il sistema si bloccava e ti mandava di nuovo ai piedi della montagna. Quando credevi di avercela fatta, ancora in fondo al gruppo. Risalire e ricadere. Più Sisifo che Pantani, insomma. E una nuovissima necessità: il bisogno totale di un altro bonus, quello per lo psichiatra.
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