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Catalogo dei MILLENNIAL: Anita Pirovano. La tua enciclopedia dei millennial

17 Agosto 2020
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Chi è Anita Pirovano, il bonus ai politici, la partita iva e la precarietà

NOME Anita Pirovano
LUOGO NASCITA Erba (Como)
DATA NASCITA 6 agosto 1982
SETTORE Politica
NAZIONALITÀ Italiana
MILLENNIAL FACTOR Precaria

Chi è

Anita Pirovano è stata la prima a rompere il muro di silenzio dopo la denuncia della stampa italiana sui parlamentari che, nonostante lo stipendio da manager di multinazionali che si ritrovano, avevano fatto richiesta del bonus per le partite iva in affanno per colpa del lockdown. In quel calderone d’accusa c’erano finiti tutti quei politici che avevano osato: dai senatori o deputati, appunto, ai consiglieri comunali dei paesini sperduti di montagna.

Si trattava poi di una misura che, a onor del vero, non pretendeva nemmeno che il professionista in questione fosse andato veramente in difficoltà ma piuttosto che fosse celere nella richiesta. Ma Anita Pirovano, ‘autodenunciando’ di aver chiesto il bonus di 600 euro stanziato dal Governo, ha sicuramente salvato la sua faccia e contribuito a fare chiarezza per distinguere tra quelli che invece ce l’hanno come il culo – la faccia – e quelli che fanno politica con l’idea di servire e non di guadagnare.

Le parole di Anita, consigliere comunale di Milano e psicologa, sono state affidate a Facebook ma sono state rilanciate da tutti i giornali: «Mi autodenuncio. Non vivo di politica perché non voglio e non potrei. Non potrei perché ho un mutuo, faccio la spesa, mantengo mia figlia e, addirittura, ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza».

In un’intervista a Radio Capital è lei stessa, a Palazzo Marino dal 2016, a spiegare quanto guadagna. Cioè? Mediamente tra i 28 e i 30mila euro lordi all’anno. Per un netto di poco più di 1.600 euro nella somma dello stipendio da libera professionista e del denaro incassato grazie alla politica.

«Faccio il consigliere comunale, non il parlamentare, il consigliere regionale, l’assessore regionale e quello che viene percepito in termini di riconoscimento economico è sostanzialmente e radicalmente molto diverso. Noi – ha spiegato – non prendiamo una indennità, a differenza dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Prendiamo dei gettoni di presenza ogni volta che partecipiamo a una delle sedute».

«Quello che percepisco da partita Iva è parte integrale e fondamentale del mio redditto mensile. Avendo avuto come tutti una situazione di difficoltà in questi mesi ho chiesto di accedere a una misura che esisteva». E conoscendo il costo della vita di Milano, è pure impossibile darle torto.

Così come la consigliera Pirovano, dottorato di ricerca in Biccoca e pure una lunga trafila di precariato come docente all’università, ha ragione quando dice: «La mia generazione, quella dei trentenni, vive una situazione in cui il mondo del lavoro è molto cambiato, e spesso intraprende la via del lavoro autonomo non per scelta». Una sorta di manifesto del millennial libero professionista.

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