“Gli italiani vivono il calcio come guerre e le guerre come fossero partite di calcio”. Winston Churchill.
Certe partite sono leggendarie anche se nessuno le ha mai viste. In un mondo ipertecnologico questo non sarà più possibile.
Anzi, saremo assuefatti da immagini che però rischiano di essere meno reali della realtà. Di pari passo va anche l’editing che volendo permetterebbe di manipolare tutto. Cosa che forse ha già fatto. Il tramandato, il racconto orale, allora diventa paradossalmente la cosa più credibile e godibile al momento.
Ci sono partite di calcio che nessuno ha mai visto. E visto che siamo in clima pre natalizio vi raccontiamo alcune partite impossibili partendo dalla meno recente.
LA PARTITA DELLA TREGUA
Vigilia di Natale del 1914, siamo in Belgio, le truppe tedesche sono contrapposte a quelle inglesi, un cordone di 100.000 uomini contro altrettanti distesi lungo le Fiandre. Nelle trincee l’unica cosa che devi fare è sopravvivere al freddo, non alzare la testa, sparare e sperare. Se non ti ammazzavano fame e freddo, avevi ancora un buon 10% (forse) di possibilità di cavartela. In un clima decisamente poco natalizio, nella cosiddetta terra di nessuno, si alzano cori decisamente natalizi. Sono i tedeschi, nella loro lingua. Gli inglesi non capiscono subito, ma le melodie sono più o meno le stesse di quelle che si intonano di solito in famiglia a Natale. Timidamente alzano la testa e nessuno gli spara. Alcuni pazzi escono perfino dalle trincee, altri pazzi gli imitano. Accade ancora nulla. A questo punto gli eserciti sono faccia a faccia in modo amichevole. E’ una tregua non autorizzata, ne scaturisce una partita mitica. Gli storici parlano di leggenda, ma a quanto pare ci sono varie testimonianze che avvenne per davvero. C’è chi dice che ci furono più palloni di stracci in contemporanea e che la partita sia finita 17-12 o 27-19, poco importa. L’importante è il messaggio di pace tra uomini che al posto alle guerre preferiscono il calcio. E ci mancherebbe.
LO SCUDETTO DI D’ANNUNZIO
17 febbraio 1920, Fiume. E’ la prima finale della storia che assegna il titolo di campioni d’Italia. Non ci sono Juve e Milan, ma legionari contro abitanti del luogo. La novità è che ai vincitori non verranno assegnati coppe o medaglie, ma uno scudetto senza il simbolo dei Savoia da appuntare sul petto. Una finale leggendaria anche perché ideata dal genio del ‘900 italiano. Stiamo parlando di Gabriele D’Annunzio, il vate che assistette a quella epica sfida da semplice spettatore dopo essersi rotto gli incisivi proprio durante una partita di pallone in età giovanile.
LA PARTITA DELLA MORTE
Avete presente Fuga per la vittoria con Sylvester Stallone? Prende spunto da una partita di calcio giocata tra ufficiali tedeschi e giocatori ucraini nel 1942. Le gradinate dello stadio erano piene di soldati in uniforme e con diverse armi. In un piccolo settore vi erano ucraini, vecchi, donne e bambini. I tedeschi ci diedero dentro da subito e senza mezzi termini, con un gioco violento e provocatorio, ma in meno di venti minuti i giocatori della Start segnarono tre volte: 3-1. Durante l’intervallo fece il suo ingresso negli spogliatoi un ufficiale delle SS che cercò di convincere gli ucraini a perdere la partita. Il pareggio per 3-3 fu immediato, ma alla fine prevalse la qualità ucraina: 5-3. I vincitori sapevano però di aver firmato la propria condanna a morte.
PASOLINI vs BERTOLUCCI
1975. Bernardo Bertolucci contro Pier Paolo Pasolini su un campo di calcio: partita vera, undici contro undici. I due registi stavano lavorando a pochi chilometri di distanza: Bertolucci nella bassa emiliana dirigeva le riprese del film Novecento, mentre Pasolini, vicino a Mantova, stava ultimando Salò. Trovarono un accordo: “Giochiamo a Parma, sul campo della Cittadella, tanto lì alla domenica mattina non ci va mai nessuno”. La partita finì 5-2 per la squadra di Bertolucci che in premio ebbe una coppa. Pasolini se ne andò dal campo della Cittadella senza rilasciare dichiarazioni, come si dice in questi casi. Non ebbe il tempo di scoprire il diabolico scherzetto che gli aveva combinato Bernardo che aveva ingaggiato nientepopodimenoché Carlo Ancelotti.
Tra le partite impossibili che nessuno ha mai visto cito pure…
NARCOS: LA PARTITA DI ESCOBAR
Dicembre 1991. Maradona scontava la squalifica di due anni per essere risultato positivo alla cocaina nei test anti-doping e aveva appena lasciato Napoli e l’Italia, quando venne avvisato dal suo agente, Guillermo Coppola, che un importante signore colombiano era intenzionato a pagarlo una cifra considerevole per esibirsi in un’amichevole con altri giocatori sud americani, tra cui Renè Higuita. Quel pomeriggio il campione argentino partecipò a una partita nel campo privato della prigione La Catedral: le squadre erano composte dagli uomini di Escobar, da una parte giocava Maradona e dall’altra il famoso portiere Higuita. Finita l’amichevole, gli ospiti vennero ringraziati con una festa.
Leggi anche:
Con Maradona se ne va un pezzo di noi Millennial
Catalogo dei MILLENNIAL #66: Lionel Messi. La tua enciclopedia dei millennial
Maradona y Pelè dei Thegiornalisti: in estate, meglio l’amante del fidanzato
Chi è il miglior calciatore di sempre per i millennial?
Catalogo dei MILLENNIAL #80: Ronaldinho. La tua enciclopedia dei millennial