Il vero turista responsabile, oggi, non muove un passo fuori di casa. La sua sola presenza in luoghi visibili agli altri peggiora il mondo. I turisti sono piccioni con abbigliamento a cipolla che scagazzano hashtag e cartacce.
Il turista responsabile non esiste. E’ un paradosso, un ossimoro. Perché i turisti sono orde di brutti esseri umani, vestiti in modi raccapriccianti, che si scattano selfie a ridosso di qualche monumento, senza neanche guardare il monumento. Appestano il pianeta solo per diffondere sui social le loro foto col sorriso forzato e qualche frase triste. Un tempo erano famigerati quelli che invitavano gli amici a casa per sottoporli al crudele rito delle diapositive delle proprie vacanze. I social, soprattutto d’estate, diventano un’enorme seduta di diapositive.
E via di infradito, zainetti, aste per i selfie, cappellini con la visiera, tatuaggi sudati, tramonti truccati, pance e cellulite. E’ pornografia del tempo libero. La stragrande maggioranza dell’umanità fa meno danni estetici quando lavora. In giacca e cravatta o in divisa per policy aziendale, al fresco, al riparo di un ufficio, lì dove liquidi corporei e gusto personale non trovano sfogo alla luce del sole.
Tanto più che neanche si divertono, i turisti. Devono giusto fare vedere ai propri contatti social di essersi divertiti. Escono da un traghetto, da un aereo, da un’auto, e, ancora prima di essersi resi conto di dove si trovano, mostrano i denti allo schermo del cellulare e scattano. E via di story di Instagram e post su Facebook. E in tanto quella piazza, quella spiaggia, quel museo…sono un po’ più brutti, un po’ più sporchi.
Qual è il senso di fare una foto a San Marco? Anzi, di andare a Venezia, spendere un mucchio di soldi, litigare con i fidanzati per la scelta del ristorante o per sfogare la tensione della coda per il vaporetto, al solo fine supremo di scattarsi qualche foto davanti a una chiesa? Imparate a usare i programmi e le app di foto e truccate le immagini. L’immenso Salvatore Aranzulla vi spiega come realizzare degli ottimi fotomontaggi. Sul Google Image di foto di San Marco ce ne sono a migliaia. Viaggiate sul web, che è bellissimo. Con pochi movimenti delle dita potrete avere foto del Taj Mahal, del Colosseo, dell’Empire State Building, di spiagge caraibiche e di vette andine. Replicherete il vostro faccione abbronzato su ciascuno di questi sfondi, lascerete il mondo un po’ più bello, risparmierete soldi, mal di pancia, intossicazioni da frutti di mare infetti. Sii un turista responsabile, su, chiuditi in casa.
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