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La vera rivoluzione della moda 2018 sono state le influencer robot

31 Dicembre 2018
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La moda e il 3d erano due mondi destinati a scontrarsi e questo è stato l’anno della resa dei conti. Il 2018 è stato uno degli anni più futuristici di sempre e e si è concluso in bellezza con l’uscita della prima puntata interattiva della serie tv Black Mirror. Per non parlare dello strabiliante caso delle influencer robot…

 

Nella moda 2018 abbiamo vissuto una tendenza all’innovazione tecnologica, con strategie di comunicazione che realizzano nella realtà molte delle idee futuribili che avevamo visto solo nei film.

Uno dei cambiamenti principali, in questo Zeitgeist della moda, è stata sicuramente l’introduzione delle influencer CGI – computer-generated imagery – ragazze che sembrano reali ma son tutte codici e grafica 3d, usate come testimonial dei migliori marchi di moda mondiali. Insomma, per intenderci: influencer robot.

Al primo posto di questo nuovo mondo digital abbiamo sicuramente Miquela Sousa, conosciuta sui social come @lilmiquela, un avatar creato nel lontano 2016 dalla Brud, società di Los Angeles specializzata in robotica, intelligenza artificiale e media. Il 2018 è stato decisamente l’anno di svolta della nostra influencer cibernetica, diventata testimonial dei brand più affermati al mondo, come Prada. Nulla da invidiare a Chiara Ferragni… d’altronde, per quanto ne so io, possono essere reali allo stesso modo.

L’influencer robot Miquela ha 19 anni e origini brasiliane e spagnole, anche se sembra a tutti gli effetti cinese. Ha tutte le carte in regola per diventare una regina del fashion business, grazie ai suoi follower, che superano il milione. La sua vita totalmente perfetta assomiglia a quella delle sue colleghe influencer e, allo stesso modo, riesce a fomentare le invide della gente che la accusa di spendere troppi soldi per vestiti firmati. Che sono ovviamente finti, inesistenti, disegnati a computer… ecco: ragioniamo su questa cosa.

Lil Miquela non è sola in questo mondo virtuale. Nascono altri esseri digitali simili a lei che pian piano popolano questo micro universo di influencer CGI. Poteva non avere un fidanzato e una rivale? Assolutamente no… ed ecco che sono nati Blawko e Bermuda, il primo una star musicale e la seconda una modella biondissima.

Insomma stiamo parlando di persone inesistenti che hanno più possibilità di successo nella vita di me che esisto veramente, che sono fatta di carne ed ossa e che mi faccio il culo ogni giorno. Indossano le ultime tendenze della moda e i marchi fanno a gara per conquistarli prima degli altri. A Febbraio Miuccia Prada ha realizzato una serie di Instagram post in compagnia di Miquela, per sponsorizzare il suo fashion show FW18.

Il curriculum dell’influencer robot Miquela fa invida a qualsiasi Millennial che aspira a lavorare nella modo della moda: ha diretto campagne di marchi come Outdoor Voices e Ugg ed è stata nominata come redattore artistico di Dazed Beauty nonostante non sia assolutamente in grado di pensare.

Ovviamente, questo mondo malato l’ha eletta 25esima persona più influente su internet.

Di fianco a lei, ma molto diversa, troviamo l’influencer robot Noonoouri: una bambolina giapponese con grandissimi occhioni e una testa sproporzionata rispetto al corpo. Lei, a differenza di Miquela, non cerca di sembrare reale e fa dell’ostentazione e della finzione le sue armi migliori.
Se Miquela veste street style, Noonoouri è una Bratz che indossa Dior, Jacequemous e Verasace. Partecipa come ospite d’onore agli eventi di Valentino e accompagna Bella Hadid nei servizi fotografici.

 

Noonoouri

 

La moda sta spalancando la porte alla sperimentazione tecnologica, creando un mondo parallelo in cui vivono i fashion avatar, CGI coinvolti nelle dinamiche del settore come qualsiasi persona umana. Ma oltre alle infuencer robot ci sono anche le vere e proprie modelle.

Pensiamo alla campagna del brand francese Balmain che vede come protagoniste Shudu, Margot e Zhi. Shudu è la prima super modella digitale del mondo, una Naomi Campbel virtuale creata da Cameron James Wilson.

 

Campagna Balmain

 

Anche l’ultima campagna Balenciaga ha come protagonisti modelli CGI, che si contorcono e sfidando le leggi dell’anatomia.

Vorrei dire che vederli allungare le gambe e arrotolarsele intorno alla testa, con vestiti Balenciaga, è ai limiti del mostruoso, ma forse siamo già arrivati al punto in cui non si può offendere e urtare la sensibilità di un avatar computerizzato.

 

 

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