In epoca di giovane distopia il testo di Chega di Gaia Gozzi (in italiano il titolo è Calma) ci conferma che non è necessario essere trapper per cantare emozioni depresse eppure ammalianti. Certo se hai un po’ di sangue brasiliano è meglio, per via della saudade e vattelapesca.
Così è per lei Gaia Gozzi, classe 1997, venuta su nella bassa, quella bassa bassa, tra Guastalla (Reggio Emilia), dov’è nata, e Viadana (Mantova) dov’è cresciuta. In mezzo c’è il Po, che d’estate riflette un sole che strozza la gola alle rane, come canta Guccini. Pianure di nove mesi inverno e tre mesi inferno, zanzare, sagre e svogliatezza. Con Don Camillo e Peppone che aleggiano, ma sconosciuti alla GenZ.
La mamma è brasiliana, il papà italiano. Dagli anni Sessanta l’italiano avventuriero ama importare spose estere in barba ai buoi dei paesi suoi. E per Gaia Gozzi dobbiamo ringraziare questo papà e questa mamma che hanno dato vita a una millennial bellissima e di gran talento. Capace di essere in cima con Chega alle classifiche agostane.
Di lei che dire: esce dal talent show Amici, ma era già (molto) brava anche prima. La amiamo.
E poi siamo anche contenti che la terra che ha prodotto fenomeni musicali come I Nomadi, Ligabue, Zucchero Fornaciari e, scendendo di qualche km, Vasco, Lucio Dalla, Francesco Guccini, Cesare Cremonini, Neffa e altri, porti avanti la tradizione. In chiave aquarela e millennialista. Quindi con tutto il portato di struggimento generazionale.
In realtà senza le premesse di cui sopra e ascoltando solo la spiegazione del testo di Chega fatta da Gaia Gozzi ad Amici, verrebbe infatti da pensare a istanze emotive da ragazzina adolescente nella sua cameretta che elabora una cocente sconfitta.

Gaia Gozzi nel video di Fotograma
Ha detto di aver scritto la canzone in portoghese dopo che il secondo posto di X Factor non le aveva portato il successo sperato. Non puoi infliggere un rifiuto del genere a una millennial senza aspettarti una reazione.
E la reazione è quella del narcisismo buono, che ha fatto scrivere a Gaia Gozzi un brano emozionale ma tutto sommato universalistico per la sua generazione. Un brano di rivalsa, che spinge a ritrovare l’autostima. Domani sarà meglio, per essere sintetici.
Bendita dor
me deixe em paz, bendita dor
me deixe em paz
e se ele some quando eu tô na cama
melhor deixar de vez
pra mim não é que tanto faz, pra mim não é que tanto faz
pra mim não vale ir embora já chegou a hora de me tornar feliz
Ela joga nas estradas sem mentira pra não ter demora
sem demora
Chega, chega nas estradas
e não vale nada
ter dinheiro pra viver tão só
sem amor e paz
chega, chega nas estradas
e não vale nada
ter dinheiro pra viver tão só
sem amor e paz
É brilhantina, corpo a corpo na balada
ela não vibra sem um som que não rola na dança
deixe essa menina solta. É cor de rosa, sorriso e samba, que quando solta seus olhares
namoradeira e quando corre pé descalça
deixe essa menina solta
Ela joga nas estradas só mentira pra não ter
Chega
chega nas estradas
e não vale nada
ter dinheiro pra viver tão só
sem amor e paz
chega
chega nas estradas
e não vale nada
ter dinheiro pra viver tão só
sem amor e paz
Sem expectativa
saturação da vida
sem expectativa
saturação da vida
sem expectativa
saturação da vida
sem expectativa
saturação da vida
Chega chega nas estradas
e não vale nada
ter dinheiro pra viver tão só
sem amor e paz
chega chega nas estradas
e não vale nada
ter dinheiro pra viver tão só
sem amor e paz.
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