Tumbleweed.
Quella balletta di fieno smorto che rotola malinconica nei film con cow-boy e indiani trasforma il Wild West in un Western movie. Quella balla rotolante crea l’enfasi del duello fra pistoleri. Una scena da Far West non può definirsi tale senza un momento di attonito silenzio interrotto solo dal suono sottomesso di Tumbleweed che rotola via lungo la strada che porta al saloon.
Né fieno né sterpaglia: è Tumbleweed
Questa pianta, tanto usata nella cinematografia degli anni ’80, si chiama Salsola. Facente parte di piante erbacee e arbustive, è estremamente diffusa in Africa, Asia, Europa e, naturalmente, nelle Americhe, in particolar modo sui terreni piatti, secchi e salini delle grandi vallate statunitensi.
I giovani nord americani la chiamano Tumbleweed. Letteralmente, erba che rotola, o rotola campo. Come quasi tutte le piante, nasce da un seme, cresce, fiorisce e rilascia altri semi al suolo. Il progressivo essiccamento dei rami e delle foglie dà l’impressione che stia lentamente morendo, dopo aver figliato. E invece neanche un po’.
Colpita dai venti estivi, la Salsola si stacca e rotola via. E quanto rotola. Rimbalza per chilometri nelle terre secche e desolate del West, si lascia trasportare dal vento e continua la noncurante transumanza verso l’ignoto. Ma qui comincia il problema.
Quando una Tumbleweed nasce, non c’è modo di fermarla
L’estrema capacità di sopravvivenza di questa pianta sta nella sua sostanziale immortalità. Anche se esternamente apparirà secca e appassita, dentro è vivissima, e continua produrre semi. Questi semi si staccano dalla pianta madre fra un rimbalzo e l’altro per depositarsi sul terreno e figliare ancora.
La Salsola è una pianta invasiva. La sua particolare aggressività le permette di vivere e moltiplicarsi in uno dei luoghi meno fertili di questo pianeta e, coperta di spine com’è, non è funzionale alla vita di nessun altro essere vivente, né tantomeno viene usata dagli insetti per l’impollinazione.
Ad ogni modo, fino a qui non sembra un problema così grande. La Salsola sta semplicemente esercitando il suo diritto all’esistenza. È anche piuttosto decorativa.
So, what’s the big deal?
1, 2, 3, 4, 5 ,10, 100 Salsole
Queste piante sono come la neve. In piccola quantità sono carine, danno proprio l’idea di vastità e dolce melanconia. Quando diventa tante sono soffocanti e pericolose.
Le balle di Salsola si attaccano alle cose, agli oggetti, alle macchine. Si attaccano anche fra di loro, si incastrano l’una sull’altra e formano immensi cumuli spinosi.
Nel giro di poche ore sono in grado di diventare enormi grovigli che rotolano a 40km/h e si incastrano sulle strade e fra i veicoli, sormontando i campi di mais e costruiscono alte muraglia steppose lungo i vialetti di campagna.
Come è nata questa invasione
La terra natia della Salsola è la Russia. From Russia with love. Dalla steppa russa al Far West, i semi di Salsola viaggiavano nei cargo nascosti fra altri semi e materiali agro-alimentari. Le merci arrivarono nella regione del South Dakota, e lì incominciò l’invasione, che proseguì lungo il Great American Desert per diversi anni. Era il terreno perfetto per una contaminazione da Tumbleweed: piatto, aperto, ventoso.
Le enormi catene montuose Rocky Mountains e degli Appalaghi, rispettivamente in Colorado e in Virginia, funsero da barriera naturale per un po’, ma il progresso delle ferrovie su larga scala trasportò questa pianta invasiva in lungo e in largo fra gli stati, attraversando da Nord a Sud i confini naturali degli Stati Uniti.
Nessuno sa come liberarsi dalla Salsola
E che problema c’è, direte voi. Basta distruggerle con grossi forconi.
Ma questa pianta contiene al suo interno così tanti semini sempre pronti a depositarsi nel terreno che non importa quanti uomini si possono impiegare per distruggere gli arbusti spinosi: continueranno a nascere e riprodursi.
Allora si potrebbe usare le macchine agricole. Le raccogliamo con grossi trattori e le maciulliamo in tanti piccoli mucchietti. Ma questo cespuglio intricato è estremamente infiammabile. Il forte calore e la mancanza di umidità nel terreno rendono ogni provvedimento con i mezzi agricoli tragicamente inutili: più di un agricoltore statunitense ha visto il suo trattore da 300 mila euro bruciare nelle fiamme accerchiato da montagne di Salsole.
Il dipartimento dell’agricoltura (Department of Agriculture – DOA) per decenni ha provato a liberarsi del problema ma senza risultati soddisfacenti. Ovunque si estirpi una pianta di Salsola, ne spuntano altre. E quindi le Salsole sono ancora qui, più invasive che mai. Pensavate fossero un’invenzione da Western?
La filosofia Tumbleweed
Certo è, di tutta questa storia, che potremmo imparare molto dalle balle di Tumbleweed. Estrema e recidiva, la Salsola ha fatto della filosofia della sopravvivenza una strategia inattaccabile.
Se un solo frammento di noi è ancora fresco, giovane e vivo, è sufficiente un alito di vento per ricominciare da zero, per lasciarsi trasportare dalla corrente e dall’aria con lungimiranza verso l’avvenire. Se proprio dobbiamo cavare della filosofia spicciola da questa vicenda, possiamo dire che chi è giovane dentro e si fa sospingere dal vento non morirà mai.
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