“Lucciole”, testo e significato del brano di Blanco
Rabbia e passione.
Con “Lucciole” Blanco racconta ancora un pezzetto di sé stesso. Onesto e diretto come ci insegnano ogni giorno quelli della sua generazione. Perché girare intorno alle cose è un esercizio il più delle volte vano e i gen Z, figli di quel che restava degli anni ’90 e del nuovo millennio, non amano perdere tempo in frottole.
“Lucciole”, che prende il suo nome dal verso “per un milione di lucciole”, è il settimo mattone della costruzione che Blanco è riuscito a tirar su con il suo album “Blu Celeste” (qui il testo e il significato del brano omonimo). Un edificio dove ogni canzone ha un peso e una funzione specifica per la sussistenza dell’intero ecosistema.
Significato di “Lucciole” di Blanco
Dall’angolo dei suoi 18 anni, Blanco dimostra di aver mangiato la foglia nei confronti di certe dinamiche della vita. Con “Lucciole”, il cui significato non è così immediato, espone il tema della solitudine. Un argomento comune a tanta gente, e il visual video rende bene l’idea di questa solitudine.
Ma la chiave di lettura giusta di questa solitudine, probabilmente, non è solo quella di non trovarsi fisicamente con qualcuno. Piuttosto quella di avere a che fare con qualcuno che non ti conosce. Come sottolinea in diverse linee il cantante.
Blanco è da solo in un vagone. Solo con le lucciole. Su un treno che poi vorrebbe fermare. Più avanza questa solitudine, più diventa velenosa. Forse fugge da qualcosa e la solitudine non è casuale ma sembrerebbe ricercata.
Forse è solo la conseguenza di un errore proprio. Un passo falso difficile da farsi perdonare e da perdonare a sé stesso. La sua anima “che non vale una lira”. Non è chiaro – e nemmeno a lui – se per via di un episodio (“quella sera”). Da lì in poi solo graffi sul corpo e dolore.
Alcuni versi del testo, però, sembrano annunciare la via d’uscita: la capacità di riconoscere che non vuole più scappare. Che il treno della solitudine si può fermare. Per farlo bisogna prendere consapevolezza di quel dolore. E abbracciarlo.
“Lucciole” di Blanco: video (visual)
Testo di “Lucciole” di Blanco
Se morissi stanotte
cantando una canzone
qui da solo in un vagone
per un milione di lucciole
La rabbia e la passione (oooh)
a centottanta il cuore
tu mi parli di che cosa
non mi conosci,
no, non mi conosci
non mi conosci (push pa pa…)
Ho paura che tutta (tutta ta tu ta ta…)
questa attesa non basta,
non copre il dolore
come se fosse una medicina
la mia dose di morfina
Non ricordo più casa tua dove sta
se morissi stanotte
in un falò di fiamme
venderei la mia anima
che non vale una lira
che una goccia di lacrima
chissà dove è finita
Non ricordo se,
se l’avessi tradita
se l’avessi rivista
e nella mia vita tante scuse di merda
dopo quella sera solo graffi
sul mio corpo come graffiti
coprono me
Questo treno non ha un freno
io mi voglio fermare
scorre come un veleno
non voglio più scappare
abbraccio il dolore chiudendo gli occhi
senza il timore di riaprirli
La rabbia e la passione
a 180 il cuore
tu mi parli di che cosa
non mi conosci
no, non mi conosci
non mi conosci (push pa pa…)
Ho paura che tutta (tutta ta ta…)
questa attesa non basta, non copre il dolore
come se fosse una medicina
la mia dose di morfina
Non ricordo più casa tua dove sta
se morissi stanotte
in un falò di fiamme
venderei la mia anima
che non vale una lira
che una goccia di lacrima
chissà dove è finita
Non ricordo se, se l’avessi tradita
se l’avessi rivista e nella mia vita
tante scuse di merda
dopo quella sera solo graffi
sul mio corpo come graffiti
coprono me
Foto copertina: frame del visual video "Lucciole" su Youtube
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