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Perché affermare (ancora) che l’Italia è piena di vecchi è come sparare sulla Croce Rossa?

15 Dicembre 2020
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Il Bel Paese ha seri problemi demografici.

L’Italia è piena di vecchi. Lo sappiamo tutti e da tempo. I giornali, le statistiche, le piazze e le strade non fanno altro che ricordarcelo. È un discorso che va avanti da tempo e credo che nessun millennial ricordi di aver mai sentito il contrario in tv o alla radio. Affermarlo per l’ennesima volta – cosa che avviene periodicamente – equivale a sparare sulla Croce Rossa ma per l’Istat è inevitabile.

L’Istat ci invita a fare più sesso (ovvero figli)

L’Istituto nazionale di statistica fa proprio quello di lavoro e quindi se ne sbatte e ogni volta che può, ricorda agli italiani che è arrivata l’ora di fare più sesso senza contraccettivi e possibilmente nel periodo fertile di lei. Di mettere un po’ di verve nella loro vita quotidiana aggiungendo qua è là qualche nanetto in giro per casa che prima o poi inizierà a chiamarli mamma e papà.

Certo, c’è la crisi. E anche quella per noi millennial c’è praticamente da quando siamo entrati in età lavorativa. Certo, ci sono la precarietà e la disoccupazione. Ci sono le difficoltà delle routine moderne, frenetiche nelle grandi metropoli ma anche in provincia. Ma l’Istat si occupa di numeri, studia i grafici, le tendenze e non può capire fino in fondo che la parola “figlio” può in qualche modo far molto piacere ma altrettanta paura.

Perché i tempi sono cambiati. Altra ovvietà. Ma sono cambiati davvero. E non ci vuole l’Istat con i suoi dati a dimostrarlo. Semplicemente basta stare nel mondo. Se è vero, anche se qualche dubbio lecito ce l’abbiamo tutti, che i millennial siamo mediamente più istruiti delle generazioni che ci hanno preceduto, è altrettanto vero che siamo più poveri.

L’Istat uccide il desiderio sessuale

E forse davanti al quadro d’incertezza economica è proprio questa capacità culturale, che dovrebbe essere anche cognitiva, a fermarci dal fare figli. Non è un caso se in controtendenza con il passato i bambini si fanno più in Lombardia e in Trentino Alto Adige che non nelle regioni del Sud Italia.

E non c’entra l’immigrazione interna, che di fatto continua a svuotare i territori di giù dai suoi giovani, ma c’entra sì la capacità di un territorio di dare opportunità ai suoi abitanti. Perciò a conti fatti, sentire che i dati dell’ultimo censimento Istat confermano che l’Italia invecchia – l’età media nel 2019 è 45 anni, nel 2011 era 43, per dire – sicuramente non incentiverà i millennial a fare più figli.

E forse non li incentiva manco a fare più sesso. Avere il peso di questa responsabilità demografica potrebbe uccidere del tutto il desiderio sessuale. Già siamo una generazione quasi casta, se ci si mette anche l’Istat allora potrebbe essere veramente l’inizio della fine per la specie umana in Italia.

 

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