È da ormai 55 minuti e 41 secondi che aspetto di parlare con qualcuno del servizio clienti della mia banca.
Mi dispiace far fare gli straordinari all’operatore che prenderà la telefonata, il servizio sarebbe dovuto terminare alle 22 e sono già le 22.07. Ho anche imparato a memoria il messaggio della voce registrata, che si alterna alla canzone di cui non riesco a capire le parole: “A causa dell’intenso traffico tutti gli operatori sono impegnati. La preghiamo di attendere per non perdere la priorità acquisita”.
Il sito porno e i dubbi sulla carta di credito
Oggi pomeriggio un numero di rete fissa che il mio smartphone ha segnalato come potenziale spammer ha tentato di chiamarmi almeno tre volte nell’arco di mezz’ora. Siccome mi fido del mio telefono ho messo giù senza rispondere.
Intorno alle 20 ho ricevuto un’email dall’Ufficio Prevenzione Frodi della banca nella quale ho il conto, che mi invitava a contattare immediatamente quello stesso numero telefonico, perché aveva notato “movimenti sospetti” sulla mia carta di credito, bloccata in via preventiva.
Siccome mi fido della mia banca e ricordavo una comunicazione di qualche mese fa in cui invitava la clientela a diffidare di potenziali email di phishing, ho chiamato il numero verde spiegando l’accaduto, perché l’indirizzo email non riportava il solito dominio, ma uno che mi sembrava sospetto.
Un eccesso di buon senso.
“Un sito porno fatto così male”
Dopo qualche manovra automatizzata, mi risponde un operatore: «Abbiamo notato che qualche ora fa ci sono stati tre movimenti ravvicinati sul sito…» (sembra che tenti di capire come pronunciarlo al meglio. «Ecco – penso – si tratta di qualche hacker russo che vuole rubarmi i risparmi: sia maled…») «… OnlyFans… il sito è OnlyFans».
Dio santo, non vorrà farmi credere che non sa cosa sia OnlyFans?! E poi, anche se non lo sapesse, l’inglese di base, dai!
Ok, nulla da temere, quelle operazioni sono mie, che ho tentato di registrare la mia carta su un sito porno fatto così male che, se la mia teiera fosse dotata di intelligenza artificiale, lo avrebbe programmato meglio. Mi ha inviato cinque email discordanti le une dalle altre nell’arco di un minuto, del tipo: convalida l’email, resetta la password, no, aspe’ – dicci che non sei un robot, imposta la password, questa password l’hai già usata… Eccheccazzo!
Intanto sono le 22.24 e nessuno risponde dall’Ufficio Prevenzione Frodi. Non sono ancora riuscita a capire di che canzone si tratti e non posso manco usare Shazam perché l’app entrerebbe in conflitto con la chiamata e se cadesse la linea tutta la pazienza che sto mettendo alla prova andrebbe a farsi benedire.
Carta di credito e siti porno
Mi trovo a dover fronteggiare una presunta truffa che per fortuna non esiste dovendo spiegare all’Istituto che bisogna sbloccare la carta perché mi serve per il porno.
Questa solerzia della banca non è del tutto singolare, infatti da tempo ha messo in atto una serie di pratiche in via preventiva per tutelare la clientela, infatti una della situazioni sempre più frequenti di truffa online è quella che viene chiamata sextortion (da sex + extortion), ossia il tentativo di estorsione di denaro tramite immagini e/o filmati che mostrano la persona truffata mentre compie atti di natura sessuale e/o è nuda.
Può capitare di essere contattati via social (le dinamiche sono molto simili al romance scam), oppure tramite email o eventualmente che i propri dati vengano rilevati tramite un malware presente in uno dei numerosi siti porno che visitiamo. Purtroppo alcuni di questi sono simili a fogne per quanto riguarda la sicurezza informatica (e talvolta anche per quanto riguarda i contenuti). Non direi che OnlyFans sia assimilabile ai siti di quel tipo, ha solo un meccanismo un po’ farraginoso di registrazione e fino a ora non mi è sembrato particolarmente user friendly.
Il pregiudizio delle banche sui siti porno
D’altro canto mi solleva sapere che la banca abbia avuto tale prontezza e soprattutto che abbia provato a contattarmi immediatamente ma mi domando se abbia degli alert particolari per i siti porno: si sarebbe comportata così a prescindere dalla fonte?
Negli ultimi anni abbiamo visto PayPal, Visa e Mastercard voltare le spalle a piattaforme come Pornhub, PP in particolare blocca qualunque transazione abbia a che fare con contenuti per adulti; chiude o limita fortemente gli account che individua come contravvenenti alla sua policy, rivelando un pregiudizio nei confronti della sessualità stessa.
È intanto passata un’ora e quaranta da quando ho preso la linea, non ho ancora capito quale sia la canzone in loop e la mia carta è ancora bloccata. Già rischio di finire come Bridget Jones che temeva di essere divorata dai cani alsaziani, se mi precludono pure di acquistare il porno che mi piace, dovrò masturbarmi guardando le conferenze stampa di Conte.
Anche questo 2021 mi regala pene, femminile plurale.
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