Il futuro del turismo italiano è nelle mani delle nuove generazioni: cos’è il turismo esperienziale?
Riportare i giovani a viaggiare in Italia? Missione difficile, ma non impossibile. Spicca il turismo esperienziale, l’idea di viaggio millennial per eccellenza.
A che punto è arrivato il turismo esperienziale in Italia? Se Ryanair attira i più giovani (e non) in una Barcellona da 5.99 €, in Italia l’obiettivo è riportarli in patria per farli emozionare. Quali sono le proposte per far decollare il turismo esperienziale italiano?
Tempo di vivere esperienze: le soluzioni
Le eccellenze del viaggio si nascondono in tutta la nazione, dal mondo del turismo digital a quello religioso, dall’universo del luxury e dello sport fino al wedding-tourism e al turismo slow.
Millennial e genZ sono alla ricerca di arricchimento personale, vogliono portarsi a casa qualcosa in più del banale svago e del semplice relax: un’avventura indimenticabile, nuove conoscenze, nuove ispirazioni, ricordi indelebili.
Possiamo puntare su antichi aromi e panorami evocativi. Magari con un weekend in una tenuta vinicola toscana, per soddisfare il bisogno di contatto con il territorio e di conoscenza della cultura enogastronomica. Nell’ottica di un turismo eco-sostenibile, lento ed etico, quale occasione migliore di un tour attraverso i segreti della tradizione vitivinicola?
Non dobbiamo per forza scappare dalla metropoli per vivere un’esperienza degna di nota. Yes Milano, con la sua guida tascabile e le sue illustrazioni pop, ci porta a riscoprire una Milano pittoresca, vivace e colorata. Allontaniamoci dallo stereotipo della “Milanobene” della FashionWeek per immergerci in un mondo di arte, cultura e tradizione. Da una passeggiata in Chinatown per qualche Bao da passeggio fino alla visita ai fenicotteri di Villa Invernizzi, anche Milano ha i suoi segreti per emozionare.
Vogliamo la ricchezza nella semplicità
Milano è la patria dei millennial frenetici, ma bisogna pur spaziare. Cos’altro cerchiamo? La frugalità: il turismo di massa è relegato ai margini di una società che vuole proporsi come tutt’altro che consumistica. Oggi ricerchiamo la nicchia, il contatto con la natura, le piccole produzioni etiche e sostenibili.
Immaginiamoci a bordo del Burchiello tra i canali della Riviera del Brenta: una sosta nelle botteghe di Dolo, una visita alla storica Villa Pisani di Stra, il pranzo a Oriago alla riscoperta di piatti tradizionali a base di pesce di laguna. D’altronde lo consigliava anche Carlo Goldoni:
Musa, cantiam del padovan Burchiello la deliziosa, comoda vettura, in cui per Brenta viaggiarsi bel bello, dal gel difesi e dall’estiva arsura.
Non c’è nulla di più arricchente di una lezione pratica: Abruzzo Esperienziale ci porta sui campi all’alba insieme ai produttori di zafferano per impararne le tecniche di coltura e di essiccazione. Ma se preferite l’esercizio (fisico e spirituale) optate per il Cammino di San Tommaso, un percorso per entrare in contatto con voi stessi e con la vostra interiorità..
«È importantissimo il turismo Slow, che ci porta alla scoperta di un Friuli Venezia Giulia più autentico» dice il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. «In pochi chilometri si può spaziare dal mare alla montagna, fino alle grandi città: da Trieste si raggiunge il Carso in soli 40 minuti. Non meno importante è il turismo storico, abbiamo gli itinerari della Grande Guerra. Si tratta di una forma di turismo esperienziale che ci porta alla scoperta della storia del nostro paese».
Il turismo esperienziale salverà l’Italia?
Se non siamo noi i primi ad amare la nostra patria, chi lo farà? Per riprendere con il turismo internazionale è prima necessario dare una spinta ai nostri connazionali. Sono i giovani a fare tendenza, anche in fatto di viaggi. Il futuro del turismo italiano è nelle mani delle nuove generazioni e il turismo esperienziale potrebbe essere la soluzione.