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Black Friday, ovvero quando lo shopping compulsivo si impadronirà della tua mente

26 Novembre 2019
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Durante questo periodo black forse non si tiene nel dovuto conto del disturbo ossessivo compulsivo tipico dei millennial

C’è un periodo dell’anno in cui pare sia lecito vedere tutto nero: Black Friday, black week black hour. Andando un po’ controcorrente, Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta specializzato nelle nuove dipendenze mette in guardia verso questa settimana (25 novembre-2 dicembre) di acquisti scontati e sfrenati: «Il 6% della popolazione soffre di dipendenza da acquisto, 7 su 10 sono donne. Fenomeno da non sottovalutare, rientra nella categoria dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi del DSM ed è fondamentale che i medici siano aggiornati su come intervenire».

A qualche ora dall’appuntamento più atteso dello shopping interplanetario, si calcola che oltre 20,5 milioni di persone, si butteranno nello shopping per un giro d’affari di 2 miliardi e 380 milioni di euro (fonte Ebay). Ma se per molti millennial il Black Friday è un’occasione per togliersi un piccolo sfizio o anticipare con lo sconto i regali natalizi, non è così per tutti.

La smania di comprare durante il Black Friday può nascondere una vera e propria dipendenza da shopping, che ha un nome scientifico: Disturbo Ossessivo-Compulsivo del DSM. «Per queste persone, il Black Friday è un giorno complicato», avvisa l’esperto Lagona. Per sensibilizzare gli operatori sanitari lo psicologo tiene un corso, promosso da Consulcesi Club, che fa il punto sulle nuove dipendenze, tra le quali non c’è soltanto lo shopping. Il titolo infatti è: Le nuove dipendenze: Internet ed il gioco d’azzardo patologico.

Lo shopping compulsivo si comporta come le altre dipendenze: causa problemi significativi quali stress, compromissioni nella sfera relazionale e lavorativa, familiare e coniugale e genera gravi problemi finanziari. Si tratta infatti di un impulso irrefrenabile e immediato all’acquisto, un’ansia che si quieta soltanto comprando. Le caratteristiche comportamentali dei millennial in effetti sembrano renderli molto vulnerabili al rischio.

I segnali del disturbo compulsivo, fondamentali per capire se un familiare sta sviluppando il problema sono: stati d’ira, frustrazione, tristezza e solitudine. È infatti dal bisogno di vincere un disagio che la nostra mente vira decisa verso la sensazione di onnipotenza ed euforia che l’acquisto procura. Il Black Friday si candida allora a diventare un pericoloso innesco di una bomba che non sempre è facile comprendere in chi amiamo.

A soffrirne, dai dati disponibili, è il 6% della popolazione, 7 su 10 sono donne, una cifra in crescita anche da noi. Un fenomeno dilagante e sempre più preoccupante che necessita di continui aggiornamenti.

L’esperto dà 5 indicazioni di base utili a vedere accendersi una spia d’allarme. Si tratta di 5 punti tratti dai criteri diagnostici di McElroy (1994).

1.      L’impulso a comprare è vissuto come irresistibile e insensato, non coerente con i reali bisogni o desideri.

2.      La preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare causano stress marcato e ansia incontrollabile seguiti un alternarsi di sentimenti di tristezza ed euforia.

3.      Gli acquisti interferiscono significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari.

4.      Gli acquisti sono in maniera continuativa al di sopra delle proprie possibilità

5.      La spesa consiste in oggetti spesso inutili, o di cui non si ha bisogno, per un periodo di tempo prolungato.

Detto ciò, buon Black Friday a tutti.

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