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Come superare il confronto con gli altri sul lavoro se hai la tipica insicurezza dei millennial

28 Febbraio 2022
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Tutti quelli che hanno già vissuto un pezzo della vita in una grande azienda hanno avuto a che fare con la frustrazione o le lacrime di qualcuno. Scommettiamo che nel 70% dei casi si sia trattato di crisi derivate da un errato confronto con gli altri.

Si chiama quasi sempre confronto sociale ascendente. È quella distorsione del pensiero per cui, nonostante si abbia un buon lavoro, il rispetto dei colleghi e un chiaro percorso di crescita, ci si misura con gli altri. Considerandoli dei geni irraggiungibili. Delle persone migliori, con una vita più brillante e un’organizzazione vita-lavoro perfetta.

Se non fosse ascendente, il confronto sociale sarebbe soltanto un modo naturale per  valutare come stiamo andando. Quando ci confrontiamo con altri e concludiamo che stanno meglio di noi, il confronto sociale ci fa sentire insoddisfatti. Se sentiamo che non c’è nulla che possiamo fare per migliorare la nostra situazione, allora quell’insoddisfazione si trasforma in frustrazione.

Ma ci sono controindicazioni anche per la tendenza opposta: se ci confrontiamo con persone che stanno peggio di noi, si parla di confronto sociale al ribasso e può farci sentire soddisfatti (o addirittura compiaciuti), ma può indebolire la nostra motivazione a lavorare di più.

In entrambi i casi si tratta di un atteggiamento negativo per tutti quei millennial abituati a ricevere forti rinforzi motivazionali dalla famiglia. Associato alla tipica insicurezza generazionale diventa un problema. Se sei giunto alla consapevolezza di soffrire nel paragonarti agli altri ecco che cosa puoi fare:

Concentrati sul tuo percorso

Il problema principale della cattiva gestione del confronto con gli altri è che, senza nemmeno saperlo, fai partire loro avvantaggiati. Ciò che rende frustrante un confronto sociale verso l’alto è che qualcun altro ha già ottenuto qualcosa che tu non hai.

È utile pensare a cosa ti rende felice e soddisfatto personalmente e professionalmente. Elenca le cose chiave che vorresti fare o ottenere. Sforzarsi di vivere una vita che sia autentica per quegli obiettivi personali è prezioso.

Sapere che qualcun altro ha raggiunto il successo in qualche campo che prima ti appassionava può demotivarti. Considera poi che i risultati delle altre persone, sebbene possano brillare ai tuoi occhi, potrebbero non essere in realtà corrispondenti a ciò che ti piace fare. Se sei concentrato sui tuoi obiettivi, puoi tracciare il tuo sentiero senza guardare agli altri.

Se gli altri hanno successo devi esserne felice

L’invidia è l’emozione che provi quando qualcun altro ha o fa qualcosa che vorresti avere o fare. Se un collega ottiene una promozione o un bonus che volevi anche tu, è naturale un attimo di bile.

Dovresti invece fargli le congratulazioni e partecipare al ​​loro successo. Perché?

Innanzitutto perché è piuttosto raro che il successo di una persona ti impedisca di raggiungere i tuoi obiettivi. Non sei alla finale di Coppa, sei in ufficio. Ma se provi risentimento le vittorie degli altri, ti beccherai del rosicone e da quel momento un’aura di antipatia ti circonderà e forse addirittura ti isolerà.

Se invece ti congratuli con gli altri per i loro successi, in ufficio ti considereranno un buon giocatore di squadra e vorranno condividere con te progetti e impegni. Il messaggio che manderai li renderà inoltre disponibili a condividere le tue vittorie future.

Ok, l’atteggiamento ti puzza di falsità e ipocrisia? Allora non hai capito: congratularsi con gli altri serve soprattutto a te per uscire dal confronto sociale esasperato. Un esercizio fondamentale per separare i loro risultati dai tuoi.

Chiara Ferragni, che è forse la millennial di maggior successo che abbiamo in Italia sostiene per esempio in un’intervista di essere felice quando qualche altra influencer ha successo: «Molte persone sono state un’ispirazione per me, sono contenta di esserlo per le altre».

Concentrati sulla gratitudine

Uno dei motivi per cui il confronto con gli altri è così comune è che siamo creature sociali. Ci concentriamo sempre su ciò che fanno le altre persone. Non è possibile ignorare i colleghi che stanno facendo cose simili a quelle che fai tu.

Questo però non vuol dire che il confronto deve diventare un’ossessione. Un ottimo modo per cambiare e superare il confronto con gli altri è guardarli con la lente della gratitudine. Concentrarsi sulla gratitudine ti farà comprendere che parte di ciò per cui sei grato coinvolge le persone intorno a te. Pensaci, ci sono quelli che si sono prese cura di te, i colleghi che ti hanno guidato e altri che hanno promosso il tuo lavoro.

Ciò rende la gratitudine un antidoto al confronto sociale negativo. Ti ricorda che non sei solo e che semmai da solo non puoi raggiungere nessun obiettivo.

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