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«I miei figli amano i libri, uno perché se li mangia, l’altro perché adora i racconti». Il nostro 2020

7 Dicembre 2020
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Sarà un anno da ricordare. Non c’è alcun dubbio. Per tutti. Vecchi, adulti eternamente giovani, giovani veri e bambini.

Per i miei figli lo sarà di certo per almeno due motivi. Il più piccolo ci è nato, e anche se un giorno nella sua mente non ci saranno le immagini vivide di questi mesi, ci penseranno gli altri a rinfrescargli la memoria. «Sei nato l’anno del coronavirus, l’anno della pandemia». Cosa che non manchiamo di fare nemmeno noi. «Ti sei fatto praticamente i primi sei mesi di vita in quarantena», gli dicevamo già durante la ‘pausa estiva’ del covid.

Per il più grande, 4 anni, questo è stato un anno particolarmente strano. Non solo ha smesso di essere il centro unico dei pensieri di mamma e papà, in più per un periodo importante si è visto scippato delle relazioni con gli amichetti. Da quelli di scuola a quelli del parco. Senza dimenticare quelli del salotto di casa e quelli della piscina. Piccoli mondi, che spesso semplicisticamente noi genitori bolliamo come ‘affari secondari’. Niente di più errato e in questi mesi lo abbiamo provato sulla pelle delle nostre famiglie.

Figli durante il lockdown: bricolage e cucina

I papà e le mamme millennial che conosco hanno fatto i salti mortali per incastrare tutto. Lavoro fuori o smart working e animazione dei figli con tutto quello che ha comportato. In poche settimane, i papà sono diventati maestri di bricolage che manco Giovanni Muciaccia. Le mamme hanno tirato fuori dal cilindro soluzioni creative mai immaginate prima. Ogni tappeto è diventato tatami per il corpo libero. Il corridoio di casa si è trasformato in campo di calcio e pista di atletica.

Le cucine sono diventate laboratori di cucina. Mio figlio ormai è in grado di fare il pane, la pizza, le crostate, i biscotti con le gocce di cioccolato, le focaccine, le torte e le polpette di carne. Rompe le uova con la stessa abilità di mia nonna. Quella che io ho acquisito solo quando sono rimasto a vivere da solo a 18 anni. Lui ne ha 4. I genitori millennial, ma in generale tutti quelli con i figli piccoli, hanno tirato fuori risorse grandiose grazie ai lockdown.

I libri e le storie per i figli durante il lockdown

Come quella delle storie. I miei figli amano i libri, uno perché se li mangia, l’altro perché adora i racconti. Questo 2020 è stato l’anno delle letture ma anche delle narrazioni inventate sul momento. Improvvisate. Tra le tante letture voglio citare una che a mio figlio è piaciuta parecchio. Non a quello piccolo perché la leggevo da un file sul tablet, che ha quasi capito che non va mangiato.

La Casastronave di Luca Feliciani e Pierpaolo Rovero. Una storia nata e ispirata proprio dalla pandemia con una famiglia come protagonista. La bellezza sta proprio nel racconto dei sentimenti provati da bambini e genitori, che per vivere al meglio possibile il periodo d’isolamento ‘trasformano’ la casa in una navicella spaziale. Papà, mamma e figli finiscono coinvolti in questo viaggio inaspettato, come tutti gli abitanti della terra. Insomma, qualcosa di molto familiare per tutti noi.

Il 2020 – e forse anche il 2021, non sappiamo – sarà sicuramente un anno con una sua storia molto unica. I figli dei millennial filtreranno tutto, assorbiranno quello che vogliono e ne trarranno le conclusioni. Quello che ne verrà fuori però non sarà solo loro. La colpa – ma speriamo il merito – sarà anche nostra. Papà e mamma millennial, generazionalmente precari, flessibili ma pieni di fantasia.

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