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La moda torna in ufficio: come si veste la Gen Z?

29 Agosto 2023
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La moda e la Gen Z vanno a braccetto, ma che cosa ne pensa l’ufficio? Dopo il lungo periodo dello smart working c’è chi è prontissimo a riaccogliere i propri dipendenti GenZer in sede, ma qual è il look da lavoro adeguato? La new generation non vuole rinunciare al proprio stile personale, ma a volte questo entra in conflitto con i codici di abbigliamento richiesti.

Con lo smart working il pensiero dell’outfit non era proprio contemplato. La moda era forse l’ultimo dei nostri problemi e solo in casi di riunioni video si poteva pensare a una camicia o una t-shirt pulita (e possibilmente stirata, ndr).

Ora che molti lavoratori stanno richiamando a rapporto i loro dipendenti, le cose stanno cambiando e non poco, specie per la Gen Z. È infatti proprio questa generazione a fare i conti con il lavoro in presenza: non più la scrivania di casa nel comfort più totale, ma un ufficio condiviso con i colleghi e le colleghe. Nulla di troppo grave in realtà, ma la domanda sorge però spontanea: che cosa indossare per l’ufficio quando si è un GenZer e non si vuole rinunciare alla propria identità fashion?

La Gen Z cerca ispirazione anche su TikTok, ma a volte non basta: i giovani adottano uno stile idoneo per l’ufficio oppure no?

A quanto pare il ritorno in ufficio ha destabilizzato il fashion system della Gen Z: secondo diversi responsabili delle risorse umane i giovani lavoratori si vestirebbero in modo troppo casual rispetto al contesto lavorativo. Abituati e abituate a lavorare in smart e, di conseguenza, senza regole stilose da seguire, ora per loro è arrivato il momento di fare i conti con la fatidica domanda: «Ma come mi vesto in ufficio?».

Enzo e Carla forse avrebbero da dire qualcosa, ma i giovani neoassunti non vogliono rinunciare alla loro identità di stile, anche se questa a volte potrebbe non essere applicabile tra le mura di un ufficio professionale.

C’è chi su TikTok va alla ricerca di ispirazione, ma c’è anche chi sul social cerca di dare consigli per non sembrare “fuori-luogo”. Un po’ come quando ci imbattiamo nei video degli HR che ci dicono come scrivere il CV: stesso discorso vale anche per la moda.

Ci sono piccole tips da seguire per risultare immediatamente più professionali e questo non per forza (a meno che non sia l’azienda a imporre un certo codice di abbigliamento) implica andare a snaturare l’essenza della persona: l’abito non fa sicuramente il monaco, questo ormai dovrebbe essere abbastanza chiaro…forse.

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Un sondaggio di Inside parla di una Gen Z comfy-chic e/o smart-casual, ma molte ragazze ammettono di non esprimere la loro femminilità per paura di non essere prese sul serio

Insider ha chiesto a 11 lavoratori e lavoratrici della Gen Z di condividere ciò che indossano e che indosseranno al loro rientro in ufficio post smart working. Tra le varie risposte la più gettonata è quasi sempre: stile business casual, stile comfy-chic, stile smart-casual. Insomma, i GenZer vogliono essere stilosi ma vogliono farlo con la giusta comodità e naturalezza possibili.

C’è chi segue le regole aziendali e indossa look più formali, ma la maggior parte di loro punta ad abbinamenti che uniscano la giusta eleganza allo stare comodi sentendosi a proprio agio. Ci sono anche ragazze (ma questa è una questione culturale), che ammettono di non puntare a look troppo femminili per paura di non essere prese sul serio sul luogo di lavoro. Follia? Sì. La prassi? Purtroppo e tristemente sì.

Tra i giovani neoassunti e le giovani neoassunte della Gen Z Inside ci racconta anche di una forte attenzione alla second-hand: non per forza vestirsi bene significa vestire brand super high cost, anzi. Molte delle persone intervistate hanno citato brand molto comuni come H&M, Zara, Amazon, Nike e altri, ma non sono mancati brand più luxury.

«Voglio sentirmi a mio agio e fedele a me stessa»: è questa la prerogativa della Gen Z.

Rispettare i codici di abbigliamento aziendali, sì, ma mantenendo sempre la propria essenza: compito arduo a volte, ma per i GenZer è necessario.

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